Un’altra scuola per la pace. E meno male che sia così, meno male che Avellino continui a gridare a voce alta no alla guerra e a prodigarsi per il popolo ucraino. “We want peace!” questa volta lo “gridano” insieme, alunni e docenti del Quinto Circolo “Palatucci” plesso “Umberto Nobile”. Lo “gridano” – lo hanno anche scritto, hanno anche fatto dei disegni di pace ed amore – mentre sfilano, marciano silenziosamente dalla loro scuola fino alla parrocchia dell’Immacolata, dove ad attenderli c’è il parroco.
Una manifestazione simbolica ma molto importante, sotto lo sguardo attento delle loro famiglie. “La chiave per cambiare il mondo è la semplicità e noi questa mattina abbiamo voluto dare questa connotazione a questa manifestazione”, spiega Clara Donadio, insegnante dell’Umberto Nobile. “Siamo scesi in piazza con spirito di semplicità, vogliamo parlare con il linguaggio dei bambini e la chiave per cambiare il mondo è proprio la semplicità”.
“Non tutti possiamo fare grandi cose, ma possiamo fare piccole cose con grande amore”. Questa frase di Maria Teresa di Calcutta ha motivato i piccoli e i grandi del “Nobile” di Avellino. “E’ questo il messaggio che proviamo a trasmettere, i nostri bambini sono il futuro, quindi dobbiamo dirgli che hanno tutto il diritto di gridare che le cose devono cambiare. E le cose possono cambiare solo se educhiamo i bambini alla pace e la pace significa rispetto, anche nei piccoli gesti quotidiani”.
“Credo, purtroppo, che nessuno abbia insegnato a Putin cosa significhi veramente voler bene, questo abbiamo detto ai nostri ragazzi che ci chiedevano perché quest’uomo è così arrabbiato. Ecco, a noi tutti credo tocchi l’obbligo di insegnare ai nostri bambini l’amore, la pace, la solidarietà”.
Parole molto belle, parole che resteranno impresse nella mente dei bambini. Come quei palloncini che volano in alto e che chiedono pace. Pace per l’Ucraina, pace nel mondo.