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Hanno il merito di essere stati pungenti dall’inizio. Una vera spina nel fianco dell’Amministrazione Carullo a Mercogliano. E dopo tanti tentativi sono riusciti a convincere anche cinque della maggioranza che le cose non andavano bene e a firmare le dimissioni. Ranieri Marinelli, Antonio Buonaiuto, Andrea Mongillo, Nicola Sampietro, Carmine Matarazzo, Vittorio D’Alessio e Pasquale Ferraro in una conferenza stampa ribadiscono gli errori commessi dalla Giunta Carullo e i danni provocati alla cittadina alle falde del Partenio. I “sette” moschettieri dell’opposizione hanno ben poco di politico in comune, provengono da estrazioni diverse. Ma li accomuna una volontà: “presentarsi insieme alla prossima tornata elettorale” con l’aggiunta anche degli altri cinque dissidenti. Un progetto importante, di forte discontinuità con il passato. Pasquale Ferraro è stato il consigliere che ha lanciato la proposta: “c’è bisogno di un governo di unità nazionale. Da parte di ognuno di noi c’è bisogno di senso di responsabilità. In questo momento ragionare di piattaforme politiche non è possibile, c’è bisogno di un Governo di salute pubblica per far risorgere la città. Ci deve accomunare un solo sentimento, quello di far crescere la collettività. Carullo non è stato in grado di presentare progetti per lo sviluppo, facendo capitolare Mercogliano all’ultimo comune della fascia del Partenio. Carullo ha pensato più a farsi notare per questioni mediatiche e nel contempo aspirando a cariche sovracomunali, invece che occuparsi dei problemi della gente”. Andrea Mongillo, invece aggiunge: “per noi dell’opposizione è un successo enorme. Siamo riusciti a cionvincere anche i 5 dissidenti, tra i quali due assessori. Questa amministrazione ha fallito su tutto. I contrasti interni erano insanabili, situazione diventata insostenibile, tutto ciò che Carullo aveva promesso è stato disatteso”. Infine Nicola Sampietro: “in silenzio e con un lavoro costante siamo riusciti a far emergere le contraddizioni e le azioni fallimentari della Giunta Carullo. Le promesse elettorali sono state tante, dall’area Pip al Puc. Su quest’ultimo punto voglio rassicurare tutti: il nostro Comune è saturo dal punto di vista di terreni dove poter far costruire, ha bisogno di altro, dei servizi. Quindi vanno equilibrati gli standard all’attuale contesto abitativo. L’assessore Corrado con la collaborazione del professore Milani stava lavorando in modo egregio per la redazione del piano, ma poi stranamente è stato bloccato, forse poiché si andava contro le volontà del sindaco”. Il passaggio infine politico: “questo è un punto di partenza. Le questioni vanno affrontate, l’obiettivo è debellare questo modo di fare: promettere tutto e a tutti e poi non fare nulla”.
Redazione Irpinia
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