FOTO E VIDEO / “Genitori, occhio ai pericoli di Internet per i vostri figli”: il Questore a Montoro lancia l’appello

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Alfredo Picariello – Un’ora di lezione decisamente diversa dal solito. E, molto probabilmente, più costruttiva ed utile. Per molti aspetti, anche appassionante. A scaldare i cuori ci ha pensato Rocco Hunt con un videomessaggio su misura per i ragazzi irpini, nel quale non stigmatizza l’uso dei social o dei telefonini, ma fa intuire ai giovani che la strada, la piazza, lo sport, il mondo reale sono tutte cose più belle ed apprezzabili.

La campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della rete per i minori, realizzata dalla Polizia Postale, è arrivata anche in provincia di Avellino. La Polizia di Stato, ancora una volta, è scesa in campo al fianco della scuola per un solo, grande, obiettivo: “Fare in modo che il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non mieta più vittime”.

Nonostante il tempo incerto, lo splendido truck (autoarticolato della Polizia di Stato), posizionato nel piazzale antistante il Municipio di Montoro, ha riscosso consensi. Gli studenti dell’Istituto Galiani e Pironti di Montoro e dell’Istituto Ronca di Solofra, in maniera composta hanno ascoltato gli utili consigli degli operatori della Polizia Postale. Ma, come detto, non è stata una semplice “lezione”. I ragazzi hanno interagito a lungo con gli uomini in divisa che hanno fornito loro ogni tipo di spiegazione.

“Il progetto “una vita da social” – hanno detto i poliziotti – vuole calarsi nella filosofia dei giovani interlocutori, interagendo con un linguaggio comunicativo semplice ma esplicito, adatto a tutte le fasce di età, coinvolgendo così dai più piccoli ai docenti ai genitori, con la finalità di combattere la violenza e la prevaricazione dei giovani bulli.

“Proprio i recenti e raccapriccianti fatti di cronaca di pedofilia online e cyber bullismo, che hanno portato al suicidio di alcuni adolescenti, hanno imposto l’impegno di proporre e realizzare delle campagne informative sui rischi del web”, ha sottolineato invece anche il Questore di Avellino, Luigi Botte, il quale ha posto l’accento soprattutto su un fenomeno inquietante: “Blue whale”, ovvero il “gioco” dell’orrore ha già ucciso 157 adolescenti in Russia. La Blue whale, che letteralmente significa balena blu, dura 50 giorni e ha regole ben precise.

 

Una vita da social a Montoro

“E’ un gioco – ha detto il Questore – che stimola l’autolesionismo e quindi il suicidio. Purtroppo in Italia abbiamo avuto già diversi casi. In provincia si Avellino siamo stati bravi a scongiurarne uno giusto in tempo. I rischi della rete sono tantissimi, per questo motivo è importante fare prevenzione ed educazione. Ovviamente occorre coinvolgere non solo i ragazzi ma anche le scuole e le famiglie. Se oggi, a questa iniziativa, avessero partecipato più genitori, sarei stato più contento. Molto, infatti, dipende anche dai valori e dai controlli delle famiglie. Occorre sempre tenere la guardia alta. I pericoli in rete sono imminenti e nascosti. Il web ed i telefonini vanno usati. Ma non bisogna abusarne”.

 

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