Quelle terribili immagini resteranno per sempre impresse nella sua memoria. Il 14 settembre di 40 anni fa, il papà fu ammazzato in modo spietato proprio sotto i suoi occhi, gli occhi di una ragazzina di soli 6 anni al suo primo giorno di scuola. Vengono i brividi soltanto a pensarlo e a lei scendono le lacrime che non riesce proprio a trattenere. Piange Tina Graziano, 40 anni dopo la morte del padre, di Antimo Graziano, del brigadiere Antimo Graziano. Responsabile dell’Ufficio matricola della Casa circondariale di Napoli Poggioreale “Salvia”, il 14 settembre 1982, alle 14,00, smontò dal servizio e a bordo della propria autovettura si diresse verso la propria abitazione, alla periferia nord di Napoli.
Giunto sotto casa fu affiancato da tre individui a bordo di motociclette di grossa cilindrata che gli esplosero contro numerosi colpi di pistola. Le indagini accertarono che si trattò di un omicidio di chiaro stampo camorristico. Ma, ancora oggi, non si conoscono né i nomi né i volti dei killer. La figlia Tina lancia un appello alle istituzioni affinché facciano qualcosa. Il carcere di Avellino è intitolato alla memoria di Antimo Graziano ed oggi si è tenuta una manifestazione per ricordarlo. L’occasione anche per tracciare un bilancio sul pianeta carceri con Carlo Renoldi, Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria.