Renato Spiniello – Prima il fair-play, dedicando un applauso al suo avversario Gianluca Festa affinché la città dal 10 giugno si rappacifichi e ci si concentri sulle cose da fare, poi gli attacchi e la sedia vuota che rappresenta il mancato confronto. Luca Cipriano chiude la campagna elettorale circondato dal calorosissimo abbraccio del suo popolo a via Verdi e rivolge l’ultimo appello alla città: “Siamo forse in migliaia, cambiamo Avellino con la forza di una matita, scegliete la persona più libera”.
Ma andiamo per ordine. Il comizio conclusivo della campagna elettorale dell’aspirante sindaco di “Mai Più”, “Avellino Più”, “Partito Democratico” e “Laboratorio Avellino” si apre con le parole di Leonardo Festa, Marilena Limone, Dora Barzaghi, Rita Cesta e Antonio Dello Iaco (ragazzo di 16 anni che nel 2017 ha raccolto 1.300 firme per restituire i platani a Viale Italia), poi l’entrare in scena del candidato apicale della coalizione, al grido di “Luca”, “Luca”.
“Questa è l’Avellino che vuole rinascere e alla quale dedichiamo la vittoria di domenica – afferma Cipriano, poi sulla sedia vuota – rappresenta il mancato confronto al cospetto dei cittadini che avevo chiesto al mio sfidante, ma lui è fuggito e per confrontarci siamo dovuti andare fino a Napoli (dove si è tenuto il dibattito andato in onda su Rai Tre, ndr)”. Il presidente del “Cimarosa” usa proprio le parole pronunciate dal suo sfidante durante quella trasmissione per punzecchiarlo: “Ha fatto scena muta sull’Ambiente, nonostante abbia governato la città da Assessore al ramo e da Vicesindaco. Ha parlato di turismo, sostenendo che, con l’agenzia per il turismo da lui proposta, questa città ospiterà 50.000 turisti, praticamente più degli abitanti. Ha detto infine di amare la città e la Scandone, ma poi le ha fatto causa rischiando di farla fallire”.
Dall’altra parte – attacca ancora Cipriano – ci sono De Mita, De Caro, D’Agostino e il “solito” Petitto. Intanto dalle immagini scorrono i volti di quest’ultimi, più quello di Giuseppe Del Giudice, segretario provinciale dei “Popolari”, che afferma che i demitiani appoggeranno la parte opposta a quella di Cipriano. Poi sul Teatro: “Dal Gesualdo mi hanno cacciato perché ero troppo autonomo, da allora è partito il progetto di riscatto”. E infine: “Con noi il Consiglio Comunale sarà rinnovato per oltre il 50%, la nostra sarà l’Amministrazione della competenza”.