Forza Italia presenta i candidati per Palazzo Santa Lucia con l’impegno di cambiare le regole della politica irpina

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(di Manuela Di Pietro) – “Forza Italia, un partito di valori e di programma così come lo definirebbero gli studiosi di politica. Un partito al centro del sistema. Un partito liberale ma non elitario, anzi liberaldemocratico popolare; cattolico ma non confessionale; laico, ma non intollerante o laicista; nazionale ma non centralista. E’ un partito che vuole darsi un nome molto semplice: il partito della gente, della gente di buon senso, di buona volontà”. Così scendono in campo gli Azzurri in una conferenza stampa presentata dal coordinatore provinciale Antonio De Mizio con tanto di bandiere tricolore e slogan per la febbricitante corsa verso le ambite mete di Palazzo Santa Lucia. Quattro nomi per il consiglio regionale: Cosimo Sibilia, Roberto Castelluccio, Aldo Cipolletta e Donato Cataldo con una garanzia: riportare la Regione nell’anno 2005 a dispetto del “governo bassoliniano che l’ha inevitabilmente ricondotta al passato”. Dunque il motto è chiaro: tradizione sì… ma unita al rinnovamento. “Si mirava ad una sinergia di intenti, ma in questi cinque anni di sinergico c’è stato ben poco”. A dichiararlo è il più giovane tra i candidati Azzurri, un Cataldo che da giovane mostra quanto i suoi coetanei abbiano le idee chiare: “Il mio impegno è un chiaro messaggio verso la categoria che rappresento: noi giovani non siamo più costretti a ‘subire’ o contestare le altrui scelte. Ora siamo noi a dover ‘costruire’. Siamo protagonisti di un mondo che ha bisogno anche del nostro contributo”. Dunque nuovi punti di riferimento che si spingono oltre il concetto dei classici ‘mostri sacri’ della scena politica irpina per fare dei giovani una nuova classe che sappia gestirsi autonomamente. “Io rappresento il collegio altirpino – continua il 32enne medico di Aquilonia Cataldo – La mia è davvero una sfida. Il centrodestra nel mio territorio non si può certo dire che vada a passeggio! Ecco perché la mia è una scelta coraggiosa”. Il 30enne dovrà infatti fare i conti con chi non può certo definirsi neofita dell’arena politica. “Nomi illustri quali quello di Enzo De Luca e Mario Sena…”. Una lotta generazionale, una lotta tra idee, una lotta che senz’altro lascerà il segno.

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