Formazione Politica nel Partito Popolare Europeo, premiata Bilotta

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“I giovani che decidono di avvicinarsi alla politica devono tenere presente che è la dimensione europea quella cui bisogna guardare per trovare una via di uscita alla crisi di questo periodo”. Così Marzia Bilotta, irpina, esponente dell’Udc, già componente del Consiglio Nazionale al Ministero per l’Ambiente, premiata dal segretario nazionale Udc On. Lorenzo Cesa al termine della Scuola di Formazione Politica del Partito Popolare Europeo, organizzata dal Gruppo PPE e UTOPIA LAB. Il ciclo di lezioni inaugurato a settembre nella sede del PPE di Roma, ha visto la partecipazione, tra gli altri, degli europarlamentari Antonio Tajani, Mario Mauro e Carlo Casini e dei parlamentari Nicola Formichella, Gaetano Quagliariello, Raffaele Fitto, Maurizio Gasparri, Fabrizio Cicchitto, Angelino Alfano, Franco Frattini, Rocco Buttiglione. Bilotta, che avrà la possibilità di mettere a frutto direttamente presso la sede del Parlamento Europeo le esperienze maturate anche durante il corso, parla di una iniziativa di alto valore etico e formativo che potrà rivelarsi un’importante opportunità per i giovani della Campania dove la scuola sta per approdare. Infatti, venerdì 2 Marzo, presso il complesso di Santa Maria la Nova a Napoli, ci sarà la prima delle giornate del seminario che si concluderà il 13 aprile e che prevede appuntamenti anche ad Avellino, Benevento, Caserta e Salerno. “Non è la prima volta che partecipo a un corso di formazione politica ma ritengo che questo sia un modo per sentirsi Europei– dice Marzia Bilotta – . I sondaggi mettono in evidenza una caduta verticale della credibilità dei partiti e della classe dirigente, spesso anche ingiustamente. Occorre perciò recuperare la fiducia attraverso forme elettorali che consentano ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti i quali, in tal caso, con professionalità, moralità, studio e formazione possono assicurare adeguate competenze e rappresentanza”. Per Bilotta, fermamente convinta della necessità di rapportarsi a scenari più ampi: “è finita l’epoca in cui i politici possono prescindere dagli scenari nazionali e soprattutto internazionali che sempre incidono sulle scelte politiche e di governo dei territori. Il riferimento europeo deve essere necessariamente una guida per far si che l’Italia torni ad essere protagonista nello scenario dell’Eurozona – conclude la dottoressa Bilotta – forte di una cultura europeista che ha visto il nostro Paese con De Gasperi tra i fondatori dell’Europa unita”.

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