“La Fma di Pratola Serra cambia denominazione sociale e si trasforma in Spa per guadagnare altri cinque anni di cassaintegrazione. E’ uno di quegli escamotage che molte grandi aziende hanno utilizzato e continuano ad usare per andare avanti senza licenziare. Il cambio di denominazione sarebbe stato deciso da Fiat in questi ultimi giorni, e rientrerebbe nel piano industriale presentato da Marchionne per il futuro della grande fabbrica irpina. La Fiat aveva confermato infatti la scelta di mantenere inalterata la capacità produttiva in Italia e la propria intenzione di non operare tagli al personale, usufruendo comunque degli strumenti di sostegno al reddito, come previsti dalla legge. Da gennaio a luglio 2012, – si legge sull’edizione odierna di Ottopagine – a Pratola Serra si è lavorato per soli 33 giorni rispetto alle 58 giornate lavorate nello stesso periodo del 2011. Nell’anno in corso il peso della cassa integrazione è diventato ancora più schiacciante, a danno, prima di tutto, dei lavoratori che hanno visto alleggerirsi ulteriormente le loro buste paga. Ma la cassa integrazione non è un pozzo senza fondo. A novembre 2013 termina il ciclo e la ripresa in cui si sperava non si intravede ancora all’orizzonte. Da qui la scelta di cambiare denominazione e ragione sociale, una sorta di nuova verginità che consentirebbe di accedere ad un altro ciclo di cassa integrazione. Insomma una boccata di ossigeno lunga per i 1600 operai della Fma, che potrebbe servire a riprendere fiato e nel frattempo a mettere a punto le strategie necessarie al rilancio. La notizia del possibile cambio di denominazione è stata accolta con preoccupazione e scetticismo dagli operai dello stabilimento. Il timore è che piuttosto che una boccata di ossigeno si possa trattare soltanto di una agonia più lenta. Tuttavia le premesse inducono a considerare il bicchiere mezzo pieno. Sul tavolo c’è il nuovo motore turbo per l’Alfa Romeo che dovrebbe essere destinato anche ai modelli Chrysler e al mercato nordamericano. Il motore potrebbe essere destinato al modello Alfa 4c, il nuovo spider della storica casa automobilistica. L’azienda ha annunciato che gli investimenti in Italia riprenderanno coinvolgendo tutti gli stabilimenti italiani dove verranno destinati futuri prodotti, basati su piattaforme globali del gruppo. Sarà così possibile mantenere la forza lavoro esistente ed un significativo incremento dell’offerta”.
Redazione Irpinia
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