Avellino – L’auditorium della BdC di Collina Liguorini ad Avellino è stato il teatro della presentazione della decima edizione delle Final Eight di Coppa Italia, che ritornano ad essere ospitare in un palazzetto del Mezzogiorno proprio a dieci anni di distanza dal debutto della nuova formula di Reggio Calabria. A fare gli onori di casa il patron della Scandone, Vincenzo Ercolino, seduto al tavolo dei relatori al fianco di Valentino Renzi, Giuseppe Galasso, Giuseppe De Mita, Maurizio Bezzecchi, Francesco Fornaro e Dino Preziosi.
LA SERATA – E’ un Ercolino visibilmente commosso. Il protagonista della serata di presentazione della Final Eight 2010, con il suo incedere più volte rotto dall’emozione, ripercorre la sua storia a capo della Scandone. Tre anni di sfide e battaglie in campo e fuori: “Dal giorno del mio insediamento sulla poltrona di presidente, ho preso a cuore le sorti della squadra. Oggi siamo qui per festeggiare e prendere parte a questa nuova importante sfida. Il mezzo muratore (così si è autodefinito Ercolino) ne ha fatta si strada: “Fino a qualche anno fa non sapevo cosa fosse il basket né tantomeno la Final Eight. In pochi anni ho avuto però modo di appassionarmi a questo mondo, cercando innanzitutto di creare una famiglia. Ora come allora, il segreto dei nostri risultati è il gruppo, un gruppo di ragazzi che anche quest’anno ci sta regalando grosse emozioni”.
Intanto in città, tutto è pronto per la festa sportiva: “Due anni fa a Bologna – spiega Galasso – ero onorato di essere il sindaco di una squadra presente alle Final Eight ed oggi lo sono ugualmente. Se penso agli albori della Scandone, quando a giocare nella squadra della città erano gli avellinesi stessi (tra i quali il compianto Mimmo Bellizzi), si capisce l’importanza del lavoro fatto nei decenni da tutti i dirigenti che si sono succeduti. Siamo felicissimi di ospitare l’evento ad Avellino perché avremo gli occhi dell’Italia del basket tutti puntati. Tanti sono i motivi per fare bene dal punto di vista organizzativo: l’attenzione riservata dai media, l’importanza della competizione, aspetti che ci motivano e ci responsabilizzano. Chi giungerà in città, non troverà soltanto il mero evento sportivo, ma anche ospitalità e calore di persone, appassionati e tanti giovani che negli anni si sono avvicinati a questo sport grazie all’entusiasmo di persone come Ercolino. Mi auguro che il ricordo dell’edizione 2010 delle Final Eight possa restare vivo nel tempo, a dimostrazione che anche in piccole realtà come Avellino, è possibile organizzare e fare bene”.
A Giuseppe De Mita il compito di ritrarre romanticamente l’estro del patron della Scandone: “Ercolino rappresenta una modalità molto originale di essere irpino. E’ un personaggio che non si adatta all’esistente, un anticonformista della palla a spicchi. Questo è senza dubbio uno degli elementi per il quale l’amministrazione provinciale ha deciso di essere al fianco della macchina organizzativa. La novità, la ventata di freschezza portata dal patron è testimoniata anche dall’aria “buona” ed amichevole che si respira in questa serata di presentazione, anch’essa in controtendenza con un’analoga manifestazione in un’altra città magari più scontata e stanca. Questo nuovo modo di intendere lo sport, deve essere punto di partenza e punto di forza allo stesso tempo”.
Con Bologna-Caserta cominceranno ufficialmente i giochi. Ma quella delle Final Eight ad Avellino è stata una storia travagliata. Così, infine, il numero uno della Lega Renzi: “Non ho mai avuto alcun dubbio sulle capacità organizzative di Avellino. Conosco l’affetto, la passione, la volontà e la disponibilità di questa terra. Essere qui è un’emozione particolare. Torniamo al sud dopo 10 anni, in una regione come la Campania che è cresciuta molto cestisticamente. La Final Eight 2010 ad Avellino gratifica gli sforzi che Ercolino ha fatto in questi anni trascinando la Scandone ai vertici del basket italiano: una Coppa Italia in bacheca, una semifinale scudetto, l’Eurolega, l’ampliamento del palasport, dimostrano che il patron sta facendo grande la Scandone. Sarà una sfida tra nord e sud: Milano e Bologna, le società più scudettate d’Italia, contro Avellino e Caserta. Il sorteggio ha messo ancor più in risalto i temi di questa edizione: il sud che avanza, i piccoli centri contro le metropoli, la capacità organizzativa di piccole realtà, al cospetto delle potenze economiche del basket nazionale”.