Ariano Irpino – Tante proteste, troppe incertezze, quasi nessuna rassicurazione. Il corteo di protesta che si è articolato in mattinata ad Ariano non sembra aver avuto un buon pro. I lavoratori, circa un centinaio, impiegati nel settore dell’estrazione, della lavorazione e del trasporto del gesso hanno alzato la voce per chiedere l’immediato dissequestro dell’impianto estrattivo di Savignano Irpino. I lavoratori, partiti in corteo dal Tribunale di Ariano e giunti dinanzi al Genio Civile, sono stati ascoltati dall’ingegnere Rampino senza però ricevere nessuna rassicurazione in merito.
Questi i fatti – Il Genio Civile di Ariano ha disposto nei giorni scorsi la chiusura dell’impianto, interpretando (“male”, secondo gli interessati) la legge regionale 14. Un provvedimento ritenuto “pretestuoso” e per annullare il quale le diverse aziende si stanno mobilitando in ogni modo. Il gesso prelevato dall’impianto a Savignano viene poi lavorato in un opificio di Ariano Irpino e in parte diventa materia prima per la realizzazione del cemento. La chiusura della cava ha letteralmente paralizzato tutte le aziende, quelle che si occupano dell’estrazione, della lavorazione o del trasporto.
Chiesto a gran voce dal comparto l’intervento delle istituzioni, appello a cui in primis Generoso Cusano, assessore uscente del Comune di Ariano, ha risposto. Pur non avendo potuto partecipare in prima persona alla manifestazione dei lavoratori della filiera del gesso, l’Assessore arianese assicura “di aver già a preso a cuore la vicenda”. In ogni caso sente di tranquillizzare i lavoratori: “Il comparto è sano perché le commesse vi sono e dà lavoro a circa 100 persone, dunque non possiamo permettere che la burocrazia crei uno stallo deleterio in un periodo già di crisi economica. La nostra- prosegue Cusano- è sempre stata una politica di difesa e valorizzazione del territorio e l’occupazione è uno dei temi che più ci sta a cuore. Della questione ho già interessato i vertici del Pdl e quindi il Governo. Presto tutto tornerà alla regolarità”.