Fiera di Calitri: De Mita e Letta discutono su sviluppo e Mezzogiorno

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Dopo ben 8 giorni d’intensa ed apprezzata attività espositiva, la Fiera Interregionale Calitri, quest’anno alla sua 24.ma consecutiva edizione, ha ufficialmente chiuso i battenti. E come previsto l’ha fatto con un bilancio estremamente positivo. Non a caso, per il 2005, si è di nuovo ripetuto il “boom” dei visitatori, per lo più provenienti dalla Campania e dai centri delle altre regioni meridionali, che hanno ogni giorno affollato gli stand ed i padiglioni della già nota ed affermata rassegna espositiva dell’Alta Irpinia. Di sicuro sono state più di 40-43 mila le persone che dal 28 agosto scorso, quando fu inaugurata, a tutta la serata di ieri hanno assicurato la loro presenza nel moderno e funzionale quartiere fieristico di Calitri, l’accogliente cittadina alto-irpina che come sempre ha saputo dare prova delle sue ormai tradizionali capacità di organizzazione e di ospitalità. La Fiera Interregionale 2005, e per questo gli organizzatori, tutti facenti capo all’Ente autonomo per la promozione e lo sviluppo delle aree interne del Mezzogiorno (Eapsaim) non possono che esprime profonda e convinta soddisfazione, ha colto nel segno. Ed ameno per due ordini di motivi. Prima di tutto ha saputo riproporsi come qualificata “campionaria” con una sempre maggiore e consolidata capacità di essere eccellente “vetrina espositiva” della più innovativa e moderna produzione meridionale nei settori portanti del sistema economico del Paese e del Mezzogiorno, partendo da quelli dell’industria, del commercio, dell’artigianato, del turismo, dei servizi e dell’agricoltura. E poi, con grande spigliatezza ed efficacia, ha saputo anche presentarsi come “specializzata” e in un comparto, come quello dell’agro-alimentare, in costante e forte crescita al Sud, in Campania e particolarmente in Irpinia. Sull’agro-alimentare si è puntato in modo più che opportuno, anche perché si sono creati utili e proficui collegamenti con l’eno-gastronomia e l’eno-turismo che sono altrettanto capaci di moltiplicare opportunità di rilancio produttivo e occupazionale. E per la Fiera Interregionale Calitri che non ha mai voluto fermarsi nell’essere solo ed unicamente un’occasione di esposizione produttiva, ma anche un momento di verifica, dibattito e sollecitazione dei problemi socio-economici del “Mezzogiorno interno”, tutto ciò non può essere che motivo di legittimo orgoglio. “A chiusura di questa nuova ed esaltante edizione di Calitri Fiera – dichiarano i suoi promotori – non possiamo non assumere l’impegno di renderla, anche per l’immediato futuro, sempre più interessante ed in grado di attrarre un numero sempre più alto di espositori e visitatori. Nel 2006, festeggeremo le nozze d’argento con questo nostro impegno per la promozione e lo sviluppo delle aree interne del Mezzogiorno”. “L’occasione sarà un importante stimolo per dare a Calitri Fiera un’immagine e un’organizzazione sempre più viva ed efficiente, davvero all’altezza della situazione – aggiungono -. Il futuro della nostra Fiera è sempre quella della specializzazione settoriale. Ed è appena il caso di dire che, anche in linea con i progetti in itinere delle Regioni del Sud, della Regione Campania, della Provincia di Avellino e degli enti locali dell’Alta Irpinia, a cominciare dall’omonima Comunità montana, che hanno tanta parte nel sostenerla, il settore a cui si darà grande spazio sarà quello dell’agro-alimentare. La prospettiva di dare più sostegno all’incentivazione produttiva ed al decollo commerciale dei prodotti tipici più “appetibili” della nostra terra, anche attraverso tutta una serie di iniziative concrete di valorizzazione, si fa sempre più valida ed immediata. E Calitri Fiera che dà appuntamento a tutti alla prossima edizione, quella del 2006, non può e non potrà restare alla finestra. Anzi, c’è la motivata e consistente volontà di farla da autentici protagonisti”.
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La cerimonia conclusiva della Fiera Interregionale Calitri 2005, come già preannunciato. Si è svolta questa sera, nell’affollata sala convegni del moderno e funzionale quartiere espositivo. Nella circostanza, i suoi ottimi organizzatori – soprattutto con il presidente dell’Eapsaim dott. Gaetano Sicuranza – hanno colto l’occasione per trarre un bilancio più che positivo dell’attività fieristica realizzata durante l’appena conclusa 24esima edizione. Gli ospiti d’onore sono stati di vera eccezione per la loro indiscussa notorietà nazionale e soprattutto per la loro capacità di proporsi sempre come protagonisti nella vita politica e istituzionale del Paese. Il riferimento è per gli onorevoli Enrico Letta e Ciriaco De Mita, due autorevoli esponenti della Margherita. Ambedue hanno saputo dare vita, dopo i saluti iniziali del sindaco di Calitri prof. Vito Marchito e del presidente dell’Eapsaim dott. Gaetano Sicuranza, ad un interessante e vivace “faccia a faccia” che ha ripercorso con spunti politici originali e di viva attualità un po’ tutte le tappe delle vicende politiche italiane, soprattutto oggi che ci si appresta a dare più concreta attuazione alle iniziative dei partiti per preparare la campagna elettorale per le politiche del prossimo anno. E non solo. Come atteso, tanti ed interessanti sono stati i “passaggi” legati al dibattito sulle politiche meridionalistiche. Ad inizio lavori il saluto del primo cittadino di Calitri, prof. Marchitto. “La si deve smettere di continuare a parlare di Mezzogiorno palla al piede del Paese e di territorio assistito – ha detto Marchitto -. Le cose stanno in modo molto diverso. Il maggiore carico pensionistico sociale è al Nord, il ricorso agli ammortizzatori sociali per i lavoratori di fabbriche in crisi è più frequente nelle regioni centro-settentrionali, l’assorbimento delle banche del Sud è tutta opera degli istituti di credito del Nord. E allora? Vuol dire che noi produciamo e risparmiano e gli altri traggono i benefici. Deve ritornare il Mezzogiorno al centro del sistema politico ed economico dell’Italia. Gli enti locali meridionali, ad iniziare da quello di Calitri che ci sta più a cuore, fanno per intero la loro parte, ma non è facile di fronte ad un governo centrale che riduce le rimesse finanziarie nelle regioni meridionali. Si è alla vigilia di una tornata elettorale politica importante. Deve esserci un’inversione di situazione alla guida della cosa pubblica nazionale. Solo così il Sud potrà tornare ad ottenere quanto gli spetta di diritto, senza gli ostracismi leghisti”. ”. E’ seguito, poi, l’intervento del presidente Sicuranza. “Il Mezzogiorno deve essere più al centro della politica nazionale. Il governo centrale ha bisogno di effettuare una nuova contrattazione di tutti gli interventi comunitari a favore delle regioni meridionali – ha precisato il massimo dirigente dell’Eapsaim e della Comunità montana Alta Irpinia –. E questo perché è al Sud che si gioca la partita più importante del rilancio effettivo e duraturo del Partito. Non è facile per un Governo che ha nel suo seno una Lega di Bossi votata a mettere sempre da parte le esigenze delle popolazioni meridionali”. “La Regione Campania, da parte sua, deve puntare ora – ha aggiunto Sicuranza – alla qualità dell’utilizzo dei fondi comunitari, dopo aver pensato alla quantità. E questo perché si attivi uno sviluppo collegato alle politiche di collaborazione con i Paesi del Mediterraneo. La qualità si realizza anche dando un più adeguato spazio di sviluppo alle aree interne con una fiscalità più vantaggiose per le imprese meridionali. Qui, si deve realizzare una politica efficace in campo giovanile che non consenta più la perdita per il nostro territorio delle migliori risorse umane“. Sono seguiti quindi gli interventi dei “big” del partito della Margherita. “Per le aree dell’Obiettivo uno occorre una maggiore attenzione. Siamo già in campagna elettorale e bisogna puntare sui programmi che non sulle vuote promesse – ha affermato l’on. Letta, responsabile delle politiche economiche del suo partito –. Occorre un nuovo governo che riprenda ad interessarsi del problema Mezzogiorno. Il centro-sinistra, nelle passate politiche, ha perso le elezioni anche perché al Sud non ha ottenuto in termini elettorali quanto si auspicava che arrivasse. Per vincere ci vuole una politica seria, trasparente ed efficace sul piano delle realizzazioni. Per questo la Margherita si batterà, come del resto ha sempre fatto in linea di tutta coerenza, perché al Mezzogiorno arrivino le risorse necessarie per una ripresa produttiva, economica e occupazionale che gli dia merito del ruolo fondamentale che ha sempre svolto e svolge nel Paese. A Calitri, sto cogliendo esigenze, istanze e sogni del Mezzogiorno. Se ne dovrà tenere conto nella futura attività di governo. Se qualche particolare lo si dimenticherà, ci sarà di certo Ciriaco De Mita a ricordarlo a tutti”. Come sempre molto seguito – la sala convegni di Calitri Fiera era affollata in ogni ordine di posti – il discorso pronunciato dall’on. De Mita. “Il Sud, come il microcosmo Irpinia, ha compiuto tanti passi in avanti, ma molti altri ne deve fare – ha sostenuto l’ex Presidente del Consiglio –. Per anni si è andati avanti con un’agricoltura di sopravvivenza. Negli anni 80’ e 90’ le cose sono andate in modo diverso ed i processi di sviluppo hanno preso avvio e consistenza. In tutto ciò, un’importanza essenziale l’ha avuto la consapevolezza dei diritti della nostra gente. Prima di fronte alle difficoltà c’era la rassegnazione. Ora, prevale piuttosto la rivendicazione giusta e motivata“. “Il problema non sta nell’arretratezza che pure c’è nella nostra terra, quanto nella consapevolezza che si stava ad uscire da uno stato di precarietà. Bisogna impegnarsi perché quest’ultima venga del tutto superata – ha sottolineato ancora l’on. De Mita –. In Irpinia, non siamo come in Svizzera, ma ci sono più elementi di efficienza organizzativa nei settori strategici, come quelli della sanità e dell’istruzione. Chi informa soprattutto sui temi politici riferisce solo su quello che appare. Ci si ferma alla denuncia e mai si passa alla proposta sulle cose da fare“. “Dobbiamo costruire le condizioni per una ripresa effettiva delle condizioni del Paese e del Mezzogiorno – ha concluso l’on. De Mita –. Ho l’impressione che il meccanismo generale per arrivarci si sia un tantino inceppato. Ci vuole nel Paese un consenso forte per decidere i programmi e per governare, pensando ai rapporti con la realtà internazionale. Ci vuole un’intelligenza politica spiccata per riuscire a recuperare le opportunità perse per strada. Non va la politica di parte, ma una che guardi gli interessi generali. Non è un capitolo agevole e facile, ma bisogna considerarlo con attenzione. Certo il governo in carica complica la situazione generale, ma si deve reagire. Il recupero delle politiche delle idee e delle realizzazioni è complesso. Non ci si dovrà fermare ed ora la Margherita dovrà impegnarsi a darsi un programma credibile e funzionale ai bisogni del Paese e delle nostre comunità”.

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