“Ho molto apprezzato l’intervento del commissario Cennamo, che ha duramente attaccato la classe dirigente che ha diretto il Pd fino a questo momento. Ricordando quanto accaduto negli ultimi anni, nei quali i nomi ed i cognomi di chi ha guidato il partito sono noti a tutta la comunità irpina, dem e non, ha di fatto bocciato tutta la classe dirigente 1.0 del Pd locale. Inoltre, sono contento che finalmente abbia parlato di rispetto delle regole e di trasparenza”.
A parlare è Gianluca Festa, sindaco di Avellino. “Mi auguro al riguardo – prosegue il primo cittadino – che al più presto approvi i bilanci degli ultimi anni ed illustri, come e da chi, sono stati utilizzati i soldi delle tessere che tanti militanti hanno convintamente sottoscritto. E magari riuscirà anche a far sapere, finalmente, perché tanti circoli stanno ancora aspettando, da anni, il rimborso della quota delle tessere a loro spettante, che ammonta complessivamente a decine di migliaia di euro. Per molti il partito è diventato lo strumento per difendere una rendita politica di posizione, che non comprendono aver irrimediabilmente perso. Per altri è diventato lo strumento per testimoniare una propria presenza nello scenario politico, ormai percepita neanche più da loro stessi. Qualcuno, invece, pensa di poter recuperare qualche “casella” ancora libera, in nome e per conto del partito. Ed intanto il Pd perde tesserati ed elettori. Che si giudichi da Roma, Napoli o Avellino, questa è la verità ed i risultati politici ed elettorali della classe dirigente 1.0 del Pd locale la certificano inconfutabilmente”.