FCA Pratola Serra, Fiom incontra Biancardi: “Necessari interventi istituzionali per evitare il peggio”

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Un confronto con il presidente della Provincia, Domenico Biancardi, affinché “si faccia carico di promuovere tutte le iniziative istituzionali utili alla risoluzione del problema, iniziando a convocare un tavolo con tutti gli attori coinvolti nella vertenza”. Questo l’obiettivo dell’incontro organizzato dalla Fiom Cgil della FCA di Pratola Serra questa mattina, lunedì 14 gennaio.

Il tavolo di discussione è servito ad illustrale al presidente Biancardi la situazione produttiva in cui versa lo stabilimento pratolese di assemblaggio motori e le sue prospettive future. “In particolare – scrivono in una nota i delegati – la RSA della Fiom ha evidenziato come la crisi che si è aperta nel 2008 rimante tutt’ora irrisolta. Gli  impianti continuano ad essere sottoutilizzati. Le dinamiche generali che si collocano sullo sfondo della crisi della ex FMA, siano da attribuire soprattutto alla crisi di mercato che sta attraversando il motore diesel, motore che rappresenta il 99,5% di produzione dello stabilimento di Pratola”.

E proseguono: “Come è noto questo tipo di propulsore sta vivendo un lungo periodo di crisi. Tuttavia, nel piano industriale, la FCA ha previsto la continuazione di produzione di soli motori diesel per Pratola. Con questo scenario, è stato precisato al presidente che diventa indispensabile mobilitarsi al fine di costruire un progetto industriale lungimirante di riconversione produttiva, in grado di valorizzare le competenze e le economie di sistema per: il rilancio della produzione, la garanzia dell’occupazione e la tutela delle condizioni lavorative”.

Secondo i delegati Fiom: “E’ necessaria, pertanto, una mobilitazione anche istituzionale per intervenire con urgenza sulle strategie e le azioni da realizzare per evitare gli esiti più negativi che si vanno a prefigurare, ponendosi un duplice obiettivo: sul breve periodo l’allocazione di un nuovo motore per garantire il pieno utilizzo degli impianti così da introdurre un principio di equilibrio tra gli stabilimenti; nel medio periodo, interpretare le dinamiche tecnologiche e anticipare progetti di riconversione produttiva verso sistemi di propulsione alternativi”.