È la mattina di sabato, la maggior parte delle persone non lavora, il tempo non è buono e c’è chi decide di rimanere a casa. Tra chi opta per quest’ultima scelta c’è una coppia che abita al secondo piano di un condominio delle Sorgenti. I due si abbandonano a un rapporto sessuale che però, strada facendo, diventa troppo rumoroso, grida ritenute eccessive a tal punto da provocare fastidio ai vicini di casa.
A ribellarsi, in particolare, la vicina dell’appartamento sottostante che, dopo aver “sopportato” per qualche minuto il rumore, decide di entrare in azione, andando addirittura a bussare a casa della coppia in questione per invitarla a “fare più piano”. Una decisione che non viene gradita dai focosi protagonisti della vicenda. Nasce quindi una discussione che presto degenera in offese e anche minacce. Un faccia a faccia a tre che termina davanti ai poliziotti delle volanti: sono loro a riportare la calma nel palazzo delle Sorgenti, invitando tutti a calmarsi e, eventualmente, a presentare reciprocamente querela.
Quello dei rumori molesti o presunti tali legati all’amore è un classico delle liti condominiali livornesi. Lo scorso anno, di questi tempi, una lite si furibonda si era scatenata in Borgo Cappuccini. In quel caso, i vicini si erano “limitati” a chiamare il 113, ed erano stati gli stessi agenti a bussare alla porta della coppia e a invitarla a limitare i rumori. Ma il campionario delle segnalazioni alla polizia è ampio: tra i vicini infastiditi i metodi per attirare l’attenzione degli amanti appassionati sono i più vari: c’è chi bussa alle pareti, chi percuote dal piano sottostante il soffitto con scope e altri arnesi e chi suona i campanelli nella speranza di mettere fine alle grida, per poi sparire nella tromba delle scale. Manifestazioni di disagio, anche se a volte, soprattutto nei condomini, un pizzico di tolleranza in più non guasterebbe. gelocal.it