LAURO- Il professore Eduardo Bossone, uno degli studiosi della Cardiologia a livello mondiale, ora impegnato negli States con all’attivo circa 400 pubblicazioni sulla materia; Ettore Acerra, già direttore dell’ Ufficio Scolastico Regionale e attualmente alla giuda di un Dipartimento che coordina la formazione professionale in tutto il Paese; Gianni Acerra, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Avellino; Maria Siniscalchi, dirigente scolastica che ha dedicato il suo impegno civile e professionale al Vallo di Lauro, Anna Daniele, già comandante della Polizia Penitenziaria in alcuni Istituti penitenziari, già impegnata per anni alla Direzione Centrale della Polizia Criminale e tornata da qualche tempo a Via Arenula, Edvige Avolio, ginecologa già in servizio al Moscati e al Landolfi, da anni impegnata nelle attività di prevenzione legata ad un lavoroo che come ha ricordato lei stessa fa “entrare in punta di piedi nella vita delle persone”; Adelina Ronga, ufficiale dell’ Areonautica Militare, due missioni all’ estero all’ attivo e orgogliosamente concittadina di Umberto Nobile, che ha una sezione dedicata al Museo di Vigna di Valle; Gianluca Buonfiglio, da quando aveva tre anni l’ amore per la musica nato grazie al compianto fratello Michele, che ha trasmesso a tante generazioni di Lauro e del Vallo; Carmine Grasso, pasticciere che ha portato all’Expo di Milano il suo dolce dedicato a Papa Woityla nella visita a Nola e che a Lauro ha deciso di investire tornando con la sua attività e tante dolcezze; Andrea Santaniello, figlio d’arte, una vita dedicata al Beauty, ha inventato “l’intelligenza artigianale”, quella che si nutre di lavoro e passione. Cosa hanno in comune queste dieci storie? Le radici e l’amore per la loro terra: Lauro. E così, per il secondo anno di fila il Comune di Lauro ha voluto consegnare a loro il “Fanciullo di Lauro” nel corso della serata dedicata alla premiazione presso il San Filippo Neri. Una maschera artigianale con il suo significato speciale realizzata da un artista del ferro lauretano, Sebastiano Acerra. Che viene così descritta: “L’opera che accompagna la seconda edizione del Premio “| Fanciullo di Lauro” porta la firma di Sebastiano Acerra, voce creativa della nostra terra. È realizzata interamente a mano, in ferro battuto e su base di marmo bianco: una scelta artistica precisa che coniuga essenzialità formale e ricchezza simbolica. La scultura raffigura un ramo di alloro e una maschera, elementi che, posti In dialogo. esprimono il senso profondo del riconoscimento. L’alloro, pianta sempreverde, universalmente riconosciuto come simbolo di vittoria, merito.e rinnovamento; In questo contesto assume un significato ulteriore, legandosi allo stemma comunale di Lauro dunque all’identità del territorio. La maschera, pur richiamando il mondo dell’arte, diviene qui emblema dell’estro, dell’ingegno e della capacità di evolvere e rigenerarsi, qualità che contraddistinguono ogni percorso di eccellenza. Nella scultura le maschere, pur simili nella forma generale, presentano piccole differenze volutamente inserite dall’artista. Sono variazioni minime, impercettibili ma essenziali, poiché sottolineano l’unicità di ogni individuo, irripetibile e distinto. Un dettaglio poetico che rende l’opera viva e profondamente umana”. L’iniziativa organizzata dall’assessore alla Cultura Ilaria Aschettino, che a questo legame e al lustro che le dieci storie scelte hanno dato a Lauro, ha voluto fare riferimento in apertura della serata. In sala presente anche il sindaco Rossano Sergio Boglione e il presidente del consiglio comunale Antonio Casoria. Per il secondo anno consecutivo, il Comune di Lauro, premiando le “eccellenze” del territorio, ha voluto smentire quel vecchio adagio per cui “nemo propheta in patria”. Non è sempre così. Aerre
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