Ex Isochimica, incontro domani al Circolo della Stampa

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Avellino – L’avvocato Brigida Cesta esprime indignazione e delusione per l’ennesimo fallimento dei politici, nazionale e locale, che, ancora una volta, hanno disatteso le legittime aspettative dei lavoratori dell’ex Isochimica spa, ormai nota anche come la “fabbrica dei veleni”.

“Registriamo l’assoluta inadeguatezza del nostro Parlamento a rispondere in maniera costruttiva alle richieste di coloro i quali si sono ammalati per realizzare un progetto “imprenditoriale”, commissionato dalle Ferrovie dello Stato e dal quale lo stesso Stato Italiano, ma non solo, ha tratto innumerevoli vantaggi – si legge nella nota – ”Vite in polvere”, metafora recentemente utilizzata da un gruppo di ricerca dell’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa” dedicatosi all’approfondimento della “Questione Isochimica”, è l’espressione di un dramma umano, per troppi anni mescolato alle macerie e alla polvere del terremoto dell’ottanta, in seguito al quale giovani in cerca di prima occupazione, ingannati dal miraggio di una “sistemazione”, sono stati reclutati per andare poi “incontro alla morte”. Dopo anni di denunce e proteste, manifestate con grande fermezza e dignità dagli operai, questi, a distanza di circa trent’anni, si scontrano nuovamente con il silenzio di una classe dirigente sorda ed incurante delle loro esigenze primarie. Tra i lavoratori dell’ex Isochimica spa ci sono uomini troppo giovani per essere collocati a riposo, ma, ahimé, ammalati per poter essere immessi nel mondo del lavoro. E’, perciò, giunto il momento di chiedere conto allo Stato Italiano, alle poltrone occupate con i voti di onesti cittadini, sulle modalità che intende adottare per tutelare i propri “sudditi” ed intendiamo farlo con un ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo. Sarà adito anche il TAR Lazio, al fine di accertare l’esistenza di eventuali irregolarità compiute nel corso dell’approvazione della legge di Stabilità, che come già precedentemente verificatosi con l’approvazione della legge Fornero, ha ingiustamente eguagliato la posizione dei lavoratori sani a quella dei lavoratori già riconosciuti affetti da patologie professionali. I lavoratori sono, infatti, profondamente amareggiati per lo scarso impegno profuso, anche dai nostri esponenti politici locali, nell’approvazione dell’emendamento, da inserire nella nota “Legge di Stabilità”, che gli avrebbe dovuto aprire l’accesso al prepensionamento. Chiederemo alla Corte Europea di intervenire anche sulla rivisitazione delle tabelle INAIL, la cui inadeguatezza ha già portato i suoi frutti. Tre le sentenza emesse dalla sezione lavoro del Tribunale Ordinario di Avellino, con le quali è stata rigettata la domanda proposta da alcuni lavoratori ammalati di riconoscimento di una percentuale di danno biologico diversa e maggiore rispetto a quella già riconosciuta dall’INAIL “competente”, stante l’aggravarsi delle proprie condizioni di salute. Per discutere di questa iniziativa e di molte altre attività che intendiamo porre in essere, ci incontreremo domani, 20 dicembre 2013, alle ore 18,00, presso il Circolo della Stampa di Avellino”.

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