Ex Irisbus in salvo, ma la nuova società resta un rebus

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Marco Grasso – Per il momento c’è la certezza degli stipendi fino a novembre. E, soprattutto, che il rischio fallimento è stato scongiurato. Sono queste le due novità sul futuro di Industria Italiana Autobus emerse dalla lunga giornata di incontri e verific. he di ieri a Roma.

Ma il futuro di IIA resta incerto, a Flumeri come a Bologna. A partire dai nuovi assetti societari. A Finmeccanica e Invitalia dovrebbe andare il 50 per cento (non il 51) della nuova società. La maggioranza non sarebbe quindi pubblica, ma anche in questo caso siamo ancora nel campo delle ipotesi. Massimo riserbo sul nome nel nuovo socio privato pronto ad affiancare Del Rosso e la proprietà uscente.

La candidatura di Gruppioni è in stand by, non ancora accantonata, ma comunque congelata. Molto probabilmente perchè si starebbero valutando altre ipotesi.

“E’ stata una giornata molto faticosa che, fotunatamente, ha prodotto un risultato positivo. Il rischio fallimento c’è sempre, ma è chiaro che in questa fase possiamo stare relativamente tranquilli, almeno da questo punto di vista”, precisa la Rsu della Fiom Cgil Silvia Curcio. “Mi fa rabbia che i lavoratori abbiano di fatto pagato il prezzo più salato di un assurdo braccio di ferro tra Del Rosso e il Ministero. Così abbiamo fatto ore e ore di sciopero, perdendo altri soldi”.

Il sindacato non ha nessuna intenzione di abbassare la guardia. “La vertenza è tutta aperta, ci sono ancora troppe zone d’ombra sulle quali fare luce. Per noi la soluzione migliore – conclude Curcio – è una società a maggioranza pubblica. In questi anni ha gestito il privato, e non mi sembra che le cose siano andate molto bene”.

“Vedremo quello che emergerà dai prossimi incontri, speriamo che si riesca finalmente a trovare una soluzione che garantisca tutti, a partire dai lavoratori che in questi anni sono stati costretti a sacrifici enormi”.