Ex Irisbus, i lavoratori non mollano: è braccio di ferro a Flumeri

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Marco Grasso – Ex Irisbus, i lavoratori non mollano: è braccio di ferro a Flumeri. Nonostante l’invito dell’azienda a non presentarsi in fabbrica, domani mattina, martedì 12 febbraio, gli operai saranno regolarmente al loro posto per un’assemblea che si annuncia ad altissima tensione.

Stamane, una delegazione di lavoratori e sindacalisti è stata ricevuta dal vice-prefetto Franca Fico, alla quale è stata illustrata la lunga e complessa vertenza. Nel corso del confronto è stata manifestata grande apprensione per la mancata proroga della cassa integrazione che complica ulteriormente il destino della maestranze.

Preoccupazione anche per i nuovi assetti societari che si vanno definendo. Il recente aumento di capitale di 30 milioni di euro, già sottoscritto per complessivi 21 milioni da Leonardo, società leader nel settore della teconologia, Karsan, società turca specializzata nella produzione di autobus e Invitalia, l’Agenzia dello sviluppo del Governo, non è stato sufficiente a placare gli animi. Il 51% di IIA è ora in mano pubblica. Resta da riempire l’ultima casella, ossia la quota del 29.95% del capitale che dovrebbe andare ad un nuovo socio industriale da individuare nei prossimi mesi.

Il segretario del Fismic Giuseppe Zaolino chiede garanzie precise per la copertura della cassa integrazione, mentre il segretario della Fiom Giuseppe Morsa avverte: “Ci opporremo ad ogni tentativo speculativo: chi ha in mente spezzatini è fuori strada”.

La linea d’azione che sceglieranno lavoratori e sindacato per le prossime settimane dovrebbe emergere dall’assemblea di domani. “Non ci facciamo intimorire, vogliamo chiarezza sul nostro futuro”, precisa Silvia Curcio. “Per ottenere la cassa integrazione bisogna presentare un piano industriale. Ma mi sembra che non ce ne sia traccia”.