Equilibri di bilancio, la Prefettura diffida. Consiglio a rischio scioglimento

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Marco Imbimbo – Il Presidente del consiglio comunale ha convocato l’Aula per dare il via libera al bilancio Consolidato, ma intanto arriva la diffida prefettizia a causa della mancata approvazione degli equilibri di bilancio.

I conti comunali continuano a tenere banco a Palazzo di Città ed aumentare i grattacapo al sindaco Ciampi. Il tutto in attesa che i revisori dei conti si esprimano sulla dichiarazione di dissesto varata dalla Giunta poche settimane fa.

Sono giorni delicati a Piazza del Popolo. Lunedì, alle 15, il Consiglio si riunirà per approvare il bilancio Consolidato. Si tratta di una formalità che non dovrebbe incontrare ostacoli sul suo percorso perchè, i veri problemi, ci saranno con il dissesto o gli equilibri di bilancio,  a seconda di chi arriverà prima in Aula.

Il primo argomento non si sa ancora quando verrà discusso. Tutto è legato al collegio dei revisori dei conti e alla loro valutazione sulla condizione di crisi delle casse comunali. Ad oggi ci sono due posizioni contrastanti a Palazzo di Città: la Giunta non vede altra via che il dissesto per risanare i conti; il settore “Finanze” opta per un piano di riequilibrio di 15 anni ed evitare quindi il dissesto. Per sciogliere la matassa, dunque, diventa fondamentale il parere del collegio dei revisori dei conti.

Il problema riguarda i tempi, ovvero non si sa quando arriverà questa relazione che, data la delicatezza, necessita di approfondimenti importanti. Il rischio concreto, dunque, è che l’Aula possa ritrovarsi a discutere sugli equilibri di bilancio prima ancora che sul dissesto. Tutto ciò sfiducia permettendo, perchè in mezzo c’è sempre quella mozione da affrontare il 24 novembre. Ma che potrebbe essere ritirata in attesa del parere dei revisori dei conti sul dissesto. A quel punto, però, il tempo stringerebbe ancora di più anche per il collegio dei revisori.

La diffida prefettizia sugli equilibri di bilancio, infatti impone al Consiglio Comunale di approvarli entro un preciso lasso di tempo. Al momento non è ancora quantificabile, ma non si andrà oltre un mese. Dal momento della notifica della diffida a Piazza del Popolo (avvenuta ieri), il segretario generale ha a disposizione 5 giorni di tempo per inviare la diffida a tutti i consiglieri comunali. Dall’ultima notifica effettuata scatterà il countdown di 20 giorni per portare gli equilibri di bilancio in Aula e approvarli.

Se ciò non dovesse avvenire, allora scatterebbe lo scioglimento del Consiglio Comunale. E in pratica è ciò che accadrà se prima non dovesse arrivare il dissesto in Aula. Secondo l’amministrazione Ciampi, infatti, non c’è possibilità di mettere in equilibrio i conti comunali, non a caso la Giunta ha approvato la dichiarazione di dissesto, in aperta contestazione con quanto suggerisce, invece, il ragioniere capo che propone un piano di riequilibrio pluriennale.

La linea, quindi, sembra tracciata: o dissesto o scioglimento del Consiglio Comunale. Indiscrezione che circola, tra l’altro, stesso tra i fedelissimi del sindaco Ciampi. Ma neanche la dichiarazione di dissesto è così scontata come sembra. Nonostante ci sia una parte di consiglieri d’opposizione che lo considera inevitabile, lo scontro tra Giunta e uffici non sta contribuendo alla chiarezza. Nel caso in cui anche i revisori dei conti dovessero prediligere un piano di riequilibrio pluriennale al dissesto, quest’ultimo non avrebbe più nessuna possibilità di essere approvato in Consiglio Comunale. Difficilmente un consigliere voterebbe a favore di un atto che porta in dote due pareri contabili di posizione diverso.

A quel punto, senza dissesto e senza nemmeno gli equilibri di bilancio, il destino dell’amministrazione Ciampi sarebbe segnato. Tutto questo al netto della mozione di sfiducia che dovrebbe arrivare in Aula il 24 novembre e che potrebbe mettere fine a un’amministrazione il cui destino sembra già segnato, sfiducia o meno.

Anche se la sfiducia dovesse anticipare la discussione su dissesto o sugli equilibri di bilancio, i due argomenti verrebbero semplicemente rinviati. La prima patata bollente del commissario prefettizio, infatti, riguarderebbe proprio i conti comunali. Si ritroverebbe lui, dunque, a dover valutare tra dissesto (come vuole la Giunta) o piano di riequilibrio pluriennale (come suggerisce il settore Finanze). A farlo, però, sarebbe un organo terzo e tecnico, senza dover passare per le valutazioni anche politiche che effettuerebbe il Consiglio Comunale.