Emergenza idrica, scoppia la protesta nel carcere di Avellino

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Attimi di terrore questa notte nel carcere di Avellino dove il Personale di Polizia Penitenziaria ha sedato sul nascere una sorta  di rivolta che ha coinvolto tre o quattro celle del reparto Alta Sicurezza della Casa Circondariale. Ne da notizia il SAPPE, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.

“La mancanza d’acqua sarebbe la causa scatenante. Un sovrintendente della Polizia Penitenziaria ha avuto la peggio ed è stato accompagnato d’urgenza con l’ambulanza al Pronto soccorso di Avellino per aver inalato fumi all’interno della sezione nella quale i detenuti hanno incendiato stracci imbevuti di olio e carta, bottiglie di plastica e bombolette vuote e dato fuoco creando una specie di cappa”, spiega il segretario generale SAPPE Donato Capece. “Il Sovrintendente, a cui va la nostra solidarietà, è accorso tempestivamente per evitare il propagarsi del fumo che, a causa delle già alte temperature climatiche, avrebbe sicuramente arrecato danni alla salute di altri detenuti che non hanno aderito alla protesta, nonchè al Personale accorso immediatamente sul posto. Come detto, la mancanza d’acqua sarebbe la causa scatenante e sicuramente i detenuti fautori di detta protesta non hanno perso l’occasione per creare confusione e solo grazie al tempestivo intervento della Polizia Penitenziaria si è potuto assicurare l’ordine e la sicurezza”.

“Ad oggi la situazione sembra tranquilla”, aggiungono il segretario nazionale SAPPE Emilio Fattorello ed il segretario provinciale SAPPE di Avellino Attilio Russo, “ma l’emergenza idrica che coinvolge la città di Avellino, un problema tecnico delle pompe idriche del penitenziario di Bellizzi Irpino, potrebbe compromettere ancora l’ordine e la sicurezza visto che qualche detenuto avrebbe già giurato il ripetersi della protesta. Ci auguriamo un immediato intervento da parte delle autorità cittadine nell’auspicio che saranno presi provvedimenti da parte del DAP per assicurare l’immediato allontanamento di tutti i detenuti coinvolti nella vicenda in quanto non si escludono ulteriori e simili proteste”.

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