Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’associazione Controvento Avellino:
L’associazione “Controvento” giudica l’idea del sindaco Gianluca Festa di assegnare in concessione 8 locali all’interno della struttura dell’ex Gil al Nucleo Forestale dei Carabinieri di particolare gravità, perché sostanzialmente muta la destinazione d’uso della struttura. Da Casa del cinema e centro di cultura a caserma. Ciò non può essere assolutamente proponibile.
La verità è che la discussione infinita sulla Fondazione di partecipazione sviluppatasi negli ultimi anni ha allontanato ogni possibile soluzione per la gestione dell’ex Gil. Non si è presa davvero in considerazione così la proposta, che pure era stata avanzata pubblicamente, nei colloqui con il consulente Giulio Baffi, della creazione di un soggetto unico che funzionasse da cabina di regia per l’amministrazione dei luoghi della cultura ad Avellino: l’ex Gil, il Teatro “Carlo Gesualdo”, il Casino del Principe, la Palazzina “Victor Hugo”, Villa Amendola. Si è preferito la politica dello spezzettamento, per articolare un sistema di convenienze e opportunismo di cui poi trarre vantaggio elettorale, arrivando a stravolgere le linee di un disegno organico e qualificante.
A un Comune in dissesto finanziario non si può chiedere la gestione in house di strutture di servizio di questo genere. Al Comune di Avellino dove gli sprechi e le eufemistiche disattenzioni sono all’ordine del giorno è, al contrario, doveroso domandare perché non pratichi le opzioni dei bandi di affidamento – con indicazioni precise e robuste e forme di controllo efficaci e puntuali – aprendosi alla partecipazione delle più attrezzate presenze nel settore.
Al sindaco Gianluca Festa e a tutti coloro che a vario titolo si occupano della struttura dell’ex Gil occorre ricordare che l’Unione Europea ha finanziato l’acquisizione e la ristrutturazione dell’ex Gil vincolandone la destinazione d’uso. Il finanziamento complessivo è stato di 5 milioni di euro, il 15 per cento a carico del bilancio comunale, con l’obiettivo sancito che la struttura diventasse un centro per la promozione della cultura cinematografica a servizio della comunità.
Gli ultimi provvedimenti immaginati da Festa vanno in una direzione assolutamente diversa. Il sindaco dimentica che la delibera del consiglio comunale del 2011 già contiene uno studio di fattibilità con l’indicazione dei relativi costi di gestione, frutto dell’opera svolta dal gruppo di lavoro del Comune coordinato dal segretario generale che coinvolgeva le maggiori associazioni allora impegnate nella promozione della cultura cinematografica. Ogni nuova amministrazione, a partire da quelle presiedute da Giuseppe Galasso di cui l’attuale sindaco è stato stretto collaboratore, hanno volutamente messo da parte quelle decisioni e quelle scelte per intraprendere invece nuove strade con esclusivi obiettivi clientelari, ovvero quali e quanti amici collocare al suo interno.