“Subito la messa in sicurezza del raccordo autostradale Salerno-Avellino”. E’ quanto chiede il consigliere comunale di minoranza di Solofra Antonello D’urso. “Sono mesi ormai che lungo la carreggiata sud fra Serino e Solofra si viaggia su una sola corsia. Un restringimento che investe tutta la galleria del Monte Pergola, la stessa galleria che solo nel 2006 fu giudicata dall’Euro/Tap (European Tunnel Assessment Programme) una delle gallerie più pericolose d’Italia e d’Europa. Ebbene lungo questa tratta si viaggia su una sola corsia. Una situazione di grande rischio se si considera che per di più proprio in galleria spesso e volentieri l’impianto di illuminazione va in tilt contribuendo a ridurre ulteriormente la visibilità. Eppure il raccordo riveste una importanza strategica: è il naturale collegamento con il salernitano e con la Salerno Reggio-Calabria e la Caserta-Roma. Quotidianamente il raccordo è percorso dagli studenti che raggiungono l’ateneo universitario di Fisciano. Non è immaginabile avere un così basso livello di manutenzione. Gli interventi fino ad ora eseguiti dall’Anas si sono concentrati sul versante salernitano.?Sarebbe ora che il comune di Solofra in primis ma anche i comuni contermini e la provincia di Avellino sollecitino una maggiore attenzione anche per il versante irpino del raccordo. Qualche tempo fa si era parlato di rendere il raccordo autostradale a pagamento e di realizzare la terza corsia in entrambe i sensi di marcia. Ma stiamo scherzando? Qui non si riesce a garantire l’ordinaria manutenzione della strada e ci si avventura il progetti di potenziamento o di pedaggiamento. Ed in effetti fino ad ora il potenziamento è rimasto solo sulla carta. In effetti il tutto è rimasto fermo al 2011 quando cioè il Cipe stanziò in favore dell’intervento i 123 milioni di cofinanziamento europeo necessari per il primo lotto dell’opera, da Fratte a Mercato San Severino, per il quale è giá pronto il progetto definitivo. In realtà però per la realizzazione della terza corsia sui trentasei chilometri di raccordo costerá in tutto 240 milioni. Insomma meno della metà di quanto occorrerebbe ed infatti l’intervento non è partito e non è neppure in programma. La verità è che sarebbe opportuno che le amministrazioni comunali incominciassero a fare sistema ed a sviluppare una politica organica di sviluppo e potenziamento delle infrastrutture che riescano a sostenere la crescita del territorio”.
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