Da Antonello D’Urso consigliere comunale di Solofra riceviamo: ” Da mesi nella provincia di Avellino si leggono sui giornali, notizie riferite a chiusure di opifici e di attività lavorative nel distretto conciario solofrano, perché in difficoltà economica. L’immagine trasferita all’esterno sul piano più generale riguarda una intera area produttiva che vive sulla precarietà e priva di qualsiasi sviluppo industriale. Se a tanto si aggiunge il dato relativo all’inquinamento del fiume Sarno e delle conseguenze che esso comporta sulla salute delle popolazioni esposte perché ricadenti nel territorio interessato, si fa presto a comprendere quale potrebbe essere da qui a poco, il risultato finale in una situazione di crisi congiunturale. Ciò nonostante l’Amministrazione Comunale di Solofra anziché vedere il da farsi, si avvita e si incarta sul risultato elettorale verificatosi alle recenti elezioni amministrative. Non si sono accorti che la ricreazione è finita. Il paese è in grande difficoltà. Sono in difficoltà gli imprenditori per effetto della crisi e per la stretta creditizia applicata dagli Istituti di Credito. Sono in difficoltà le famiglie perché la crisi ha ridotto notevolmente il loro reddito mentre i prezzi e le tariffe dei servizi sono aumentati. Sono in difficoltà le classi meno abbienti come i pensionati ed i disoccupati che a Solofra sono in continuo aumento. Invece dobbiamo ancora assistere nell’amministrazione comunale a forme di baratto che richiede l’Udc (come più volte evidenziato anche dallo stesso segretario locale Napoleone Didonato in alcune dichiarazioni che spingono sulla richiesta di avere delle presenze in giunta), ciò sembra assumere dei contorni di pressione di tipo politico: perché l’Asi è gestito dall’Udc e poi sul fronte morale: nei confronti degli industriali che rischiano di vedere impedito lo sviluppo per ritardi o assenze sul frazionamento delle unità produttive. La verità è che il re è nudo. Al Comune di Solofra il PD è visibilmente la vera maggioranza politica rispetto ad un Unione di Centro minoritario ridotto alla sola presenza dei consiglieri Gaeta, Gallucci e De Stefano, i quali continuano a comportasi come quei giapponesi che, ignari del fatto che la guerra era finita, continuavano a mantenere la postazione su di una sperduta isola del pacifico. In politica è risaputo che soggetti diversi riescono a stare insieme o perché legati dalla stessa ideologia politico-partitica, o per condivisione di un progetto, o per realizzare affari. Quindi, alla luce dei fatti accaduti nella maggioranza consiliare è naturale chiedersi: ma per quali di questi “nobili” motivi questa squadra decise a suo tempo di stare insieme e oggi invece sente il bisogno di differenziarsi per caratterizzazione ed identità partitica? Solofra mai come in questo momento ha bisogno di un governo forte, stabile e autorevole dove le competenze siano l’elemento caratterizzante della nuova Amministrazione Comunale affinché le sfide e le difficoltà da fronteggiare non rappresentino un problema per la città ma una grande opportunità di crescita e di rilancio socio- economico.
Redazione Irpinia
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