L’acqua pubblica sotto attacco, Buscaino: “Il M5s non è più interessato alla gestione pubblica di ACS”

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“L’attacco viene da due fronti, due fronti che vogliono distruggere la democrazia ignorando il referendum del 2011.” Lo sostiene Giuseppina Buscaino, Referente Provinciale Coordinamento Campano Acqua Pubblica.

La Buscaino fa sapere in una nota dai toni molto accesi che “dal fronte irpino non ci sono buone notizie. Ieri al tavolo della provincia il M5s ha buttato giù la maschera, in effetti loro non sono interessati alla gestione pubblica dell’acqua, ma solo a gestire il potere, vogliono sostituire l’amministrazione di ACS con persone del M5s e cacciare le persone del PD”.

“La condizione imprescindibile per il sottosegretario Sibilia per evitare la privatizzazione sono le dimissioni di Ciarcia. Ma al tavolo del 21 gennaio invece, si era parlato del prestito di 50 milioni da parte della CDP per evitare il fallimento e conseguente privatizzazione”, continua la nota. “Quindi se Ciarcia non si dimette, niente prestito e niente acqua pubblica. Tutti sappiamo benissimo che Ciarcia era il revisore dei conti di ACS e quindi complice del dissesto. Bonavitacola sappiamo tutti che insieme alla giunta De Luca ha prodotto la legge 15 del 2015 per il riordino degli ATO, una legge fatta ad hoc per privatizzare”.

La Buscaino sottolinea un ribaltamento clamoroso delle parti: “Al tavolo in provincia si sono ribaltate le parti. Il vicepresidente Buonavitacola era infastidito dal fatto che non si potesse procedere alla richiesta del prestito a CDP. Sibilia è tornato addirittura al concordato in continuità. Cioè è stato rimesso tutto in discussione e siamo tornati al punto di prima.

La strada della privatizzazione è aperta. I comuni non hanno risorse per ricapitalizzare e quindi c’è bisogno di un socio privato (il socio privato beneficia di condoni e rateizzazioni a fronte di un guadagno che supera i debiti).

Sibilia se fosse davvero stato interessato alla gestione pubblica non avrebbe posto tanti ostacoli e non avrebbe fatto entrare la campagna elettorale al tavolo della Provincia. La cosa da evitare con urgenza è la privatizzazione, una volta risolto questo problema, avrebbe potuto chiedere il cambio di amministrazione. Ha detto che il piano di risanamento di Ciarcia è fumoso, bene, chiediamo il prestito a CDP e lasciamo che siano loro a dire cosa si deve correggere, Sibilia è stato inflessibile mostrando di essere solamente interessato alla campagna elettorale”.

In conclusione il Coordinamento Acqua Pubblica chiede che “i partiti restino fuori da ACS. Suscita dubbi questo repentino cambiamento di linea politica del PD che questa volta si pone dalla parte dell’acqua pubblica, ma chissà forse vogliono solo perdere tempo e quando il tempo è scaduto, si deve privatizzare. Quello che rattrista è vedere che i politici, anche quelli che hanno sempre sostenuto la  gestione pubblica, non hanno a cuore il bene comune ma solo i loro interessi e la brama di potere”.

“C’è ancora un flebile filo di speranza ed è il prossimo tavolo dopo la presentazione del bilancio di ACS, cifre concrete per decidere se l’azienda è nelle condizioni di accedere al prestito”, conclude la Buscaino.