Droga nascosta in cantina: condannato a due anni e scarcerato un 52enne

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L’accusa viene derubricata in spaccio di lieve entita’ (V Comma) e per un cinquantaduenne incensurato di Avellino finito in arresto il 25 luglio scorso arriva la condanna a due anni (la Procura ne aveva invocato due anni e otto mesi) ma anche la sospensione della pena e la liberazione (dagli arresti domiciliari). Si è concluso così il processo ai danni di A.S, 52 anni, bloccato dalla Squadra Mobile di Avellino davanti alla sua abitazione in Via Imbimbo e trovato in possesso all’interno della cantina di 24 grammi circa di cocaina nascosti in un cofanetto (di cui il cinquantaduenne aveva la chiave) da cui dopo gli accertamenti del Laas di Salerno era emerso che aveva un principio attivo pari a 20 grammi da cui sarebbero state ricavabili 140 dosi e di altrettanti grammi di cannabis con un principio attivo di quasi sette grammi da cui si sarebbero ricavate circa 271 dosi. Per queste accuse era finito agli arresti domiciliari. Dopo la richiesta di giudizio immediato avanzata nei suoi confronti dal pm della Procura di Avellino Lorenza Recano, la difesa del quarantaduenne, rappresentata dal penalista Gerardo Santamaria aveva chiesto che il procedimento venisse definito con il rito abbreviato. Questa mattina, davanti al Gup del Tribunale di Avellino Paolo Cassano, la difesa ha insistito molto sulla circostanza che la presunta attività di spaccio fosse di lieve entita’, alla luce anche di una serie di circostanze legate alle attività di indagine. Nessuna presenza di tracce di materiale utile al confezionamento, nessun esame su un cellulare tratto in sequestro dal personale della Polizia intervenuto e soprattutto anche il dato ponderale della sostanza sequestrata non avrebbe consentito di superare la soglia dello spaccio di lieve entita’. Una valutazione, in attesa si leggere le motivazioni del Gup, evidentemente condivisa dal giudice.