AVELLINO- “Volete un giorno da leoni o mille da pecora, un po’ come si chiedevano nel famoso dove erano 100 i giorni?”. Parafrasando uno dei momenti più noti del film “Ricomincio da tre” il capo della Squadra Mobile di Avellino Aniello Ingenito ha messo di fronte a questo interrogativo gli studenti dell’Ite Amabile di Avellino, che stamattina si sono confrontati sulla figura di Pasquale Campanello, poliziotto penitenziario uccisi nel febbraio 1993 a Mercogliano, “un eroe civile” come ha scritto nella locandina di presentazione dell’evento la dirigente scolastica dell’istituto avellinese, Antonella Pappalardo, che insieme alla referente del Consiglio dell’ordine degli Avvocati di Avellino Maria Rita Martucci, impegnata proprio nella formazione degli studenti e ai rappresentanti di Libera Avellino, Davide Perrotta e Stefano Pirone, ha voluto il confronto tra gli studenti e Antonietta Oliva Campanello, vedova del poliziotto ucciso, il capo della Mobile Ingenito ed il sostituto procuratore Luigi Iglio. Perché allora un giorno da leoni o cento da pecore? Proprio per far comprendere agli studenti, che i momenti di ricchezza ostentata da spacciatori e criminali sono pochissimi rispetto all’epilogo a cui vanno incontro. Allora è sempre una questione di scelte ha spiegato Ingenito: stare dalla parte giusta, come Pasquale Campanello, che non sappiamo ancora da chi e’ stato ucciso, ma sappiamo di certo che stava dalla parte giusta o scegliere pochi attimi di ricchezza e la prospettiva di una vita infima? Quando andiamo a casa a perquisire questi giovani, perché non sono tutti narcos che guadagnano milioni di euro, la maggior parte dei casi per gli spacciatori di sostanze stupefacenti, noi troviamo case che sono dei tuguri, per quanto ostentano una vita bellissima, invece hanno delle abitazioni non corrispondenti agli abiti, agli orologi o a quello che ostentano. Sara’ una vita ricca di pochissimi anni” La droga e’ ormai il vero business della criminalita’: “Il fenomeno c’è, inutile negarlo, a partire dalle droghe leggere che leggere non sono. Ormai i mercati si sono allargati, perché oggi si possono compare anche via web”. Importante e’ scegliere. Ma anche guardare ad un territorio che per quanto diverso da altre realta’ piu’ gtandi anche in Campania, non e’ certo immune: “Guardatela sempre con occhi più maturi, non è detto che non è attaccata dalla criminalità organizzata. Criminali di trasferta. Spacciatori che cercano di far diventare una piazza alcune aree della città” . Ma quali sono i segnali a parte della droga, quella sorta di “spie” della possibile “progressione criminale” di cui devono temere i ragazzi. Quando gli viene chiesto, il pm della Procura della Repubblica di Avellino Luigi Iglio non ha esitazioni: “oltre alla droga, che porta tanti rischi come quando viene tagliata male, con acidi o come ha spiegato prima il dottore Ingenito, altro fattore può essere semplicemente collegato a quei fenomeni prevaricatori che io definisco “mafiosi”, vi assicuro senza esagerare. Perché anche dal solo imporvi di lasciargli il posto libero in un locale, avvalendosi della loro fama, potrebbe derivare una “progressione criminosa” che poi porta a chiedere una somma per la protezione del locale e danneggiarlo in caso di mancata ottemprranza”. La dirigente scolastica ha sottolineato che “oggi al centro c’è la Giustzia” rimarcando anche una scelta di luoghi, essendosi seduta ai lati del tavolo.
Antonietta Oliva ha ripercorso la sua storia, quella che porta in giro insieme a Libera, perche’ come ha spiegato Davide “la memoria rende ancora vive tante vittime, come Pasquale, dalla cui storia e’ nato il nostro impegno”. Una storia che va raccontata ha spiegato Antonietta. Una storia che non ha avuto ancora un epilogo sperato: l’ individuazione dei mandati ed esecutori del delitto. Trentuno anni senza giustizia. Ma Antonietta però ammette di “confidare sul Procuratore Nazionale Antimafia Giovanni Melillo, che mesi fa, partecipando all’anniverssrio della fondazione del GOM della Polizia Penitenzieria, aveva preso impegno per riaprire le indagini. “Confido nel Procuratore Melillo”.
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