Droga dalla piazza degli scissionisti del clan Contini ad Avellino: tre indagati

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La droga dalle piazze di spaccio del Vasto e della “Cittadella” di Casoria arrivava anche ad Avellino. E’ quanto emerge da un’inchiesta della Dda di Napoli sul gruppo nato dalla “scissione” all’interno del clan Contini, uno dei più temuti clan napoletani che partecipano alla cosiddetta “Alleanza di Secondigliano” e che avrebbe di fatto realizzato una “scissione” ed operava nella zona della Cittadella di Casoria, distaccatosi dall’originario unitario Gruppo dela Stadera sempre legato al clan Contini. Per Antimafia e Squadra Mobile, che avevano avviato le indagini si tratterebbe di un vero e proprio clan.

IL BLITZ
All’alba sono scattate le misure cautelari nei confronti di 30 dei 36 indagati nell’inchiesta. Per 13 indagati e’ scattata la misura cautelare in carcere, per altri 17 il divieto di dimora in Campania. La misura è stata emessa al termine delle indagini condotte dai poliziotti della squadra mobile, grazie anche al supporto dei Commissariati Secondigliano e Poggioreale, della Squadra Mobile di Avellino e del Commissariato di Anzio, a seguito del ferimento a colpi d’arma da fuoco di un uomo avvenuto il 20 settembre 2021. Nel corso dell’indagine è emerso che l’evento era stato una risposta ad un altro agguato avvenuto il 2 settembre 2021, per il quale sono gravemente indiziati due uomini.Dall’attività investigativa è stato possibile evidenziare che tali eventi delittuosi trovano origine nel clima di forte tensione registrato all’interno del “gruppo della Stadera”, costola del Clan Contini, in seno al quale è maturata una scissione. Da successivi investigativi è emersa infatti la volontà di uno degli indagati di creare un gruppo criminale autonomo che si è approvvigionato di droga, a seconda della convenienza economica del momento, sia da canali riferibili a contesti criminali della zona di Scampia sia in quelli della zona del “Cunnolo” quartiere Poggioreale.
La misura firmata dal Gip del Tribunale di Napoli Carla Sarno. Gli indagati sono ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, porto e detenzione di armi comuni da sparo, lesioni personali aggravate, estorsione, singoli episodi di detenzione e spaccio di stupefacenti e accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti.

GLI IRPINI COINVOLTI
Nel blitz sono stati coinvolti anche due irpini, raggiunti da una misura di divieto di dimora in Campania. Si tratta del ventinovenne Francesco De Angelis e del cinquantaquattrenne Ciro Tropeano. Entrambi erano accusati dall’Antimafia di far parte dell’associazione a delinquere dedita allo spaccio di droga (articolo 74) , con ruolo di partecipi. Ma la loro partecipazione, limitata ad un paio di episodi di spaccio, e’ stata ritenuta non direttamente collegata al gruppo criminale. Per entrambi il riferimento era ad uno dei promotori del gruppo che ad un certo punto delle indagini gestiva i traffici, grazie ad un telefonino in uso dall’interno del carcere di Poggioreale. I contatti per Tropeano Ciro risalgono all’ottobre del 2021. Lo stesso avrebbe ricevuto dal gruppo criminale almeno 4500 euro di sostanze stupefacenti. A quanto pare si tratta di un chilo e mezzo di ‘fumo”. Sarebbe stato accertato sempre dalle intercettazioni che lo stesso Tropeano si recava direttamente “sotto al ponte” della Cittadella di Casoria, luogo di incontro dei sodali del gruppo, per rifornirsi della sostanza stupefacente. L’altra posizione accusata di spaccio è quella di Francesco De Angelis. In questo caso sarebbe stato lo stesso a contattare uno dei riferimenti del gruppo che era all’epoca dei fatti (febbraio 2021) detenuto per avere una fornitura di droga di 1200 euro, come documentato dalla indagini.