di Andrea Fantucchio – Tre arresti arresti in carcere, tredici ai domiciliari e tre obblighi di dimora. Sono in tutto 19 le misure cautelari che i carabinieri del comando provinciale di Avellino, diretti dal colonnello Luigi Bramati, hanno eseguito stamattina all’alba.
I reati contestati spaziano tra lo spaccio di droga e l’estorsione, ma non riguardano un gruppo criminale organizzato, piuttosto piccoli gruppi che gestivano un pacchetto di una sessantina di clienti. Vendevano non solo marjuana, ma anche hashish e cocaina.
L’operazione dei carabinieri si chiama “delivery” e prende il nome dalla modalità con cui gli spacciatori consegnavano la droga: a domicilio appunto. Il sistema si era adeguato alle necessità dei clienti, obbligati per la situazione epidemiologica e rimanere a casa.
L’ordinanza di oltre 200 pagine, firmata dal gip di Avellino, Fabrizio Ciccone, descrive un nuovo tipo di spaccio irpino, composto per lo più da nuove leve, incensurate, e pregiudicati.
La complessa indagine dei carabinieri ha origine nel 2019, quando alcune intercettazioni legate a un tentato omicidio mettono in luce una rete di contatti dubbi. Indagando sui sospettati e analizzando le parole in codice usate per descrivere luoghi e persone, si è compresa quale fosse la filiera dello spaccio: la droga partiva da Castello di Cisterna (Napoli), Altavilla Irpina (Avellino) e Pellizzano (Salerno).
Altro illecito emerso è quello del “recupero crediti”. Gli indagati a volte non riuscivano a farsi pagare, quindi per avere i soldi usavano metodi violenti e intimidatori. In una intercettazione si sente un indagato dire: “Tu mi vieni a prendere per il culo fino a dentro casa? Ti spacco tutti i denti in bocca mezzo scemo”.
Nei prossimi giorni gli indagati potranno difendersi dichiarando la loro versione dei fatti. Probabilmente i loro assistiti chiederanno l’attenuazione o la revoca delle misure cautelari. Gli avvocati che difenderanno gli indagati sono, tra gli altri: Gerardo Santamria, Nello Pizza, Nicola D’Archi, Michele De Vita, Danilo Iacobacci, Rolando Iorio e Innocenzo Massaro.