Dopo la tragedia, Moricola: “L’Ofantina è un Lazzaretto”

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San Potito Ultra – “Oggi 21 ottobre 2005 a San Potito l’Ofantina ha frantumato un’altra giovane esistenza. L’ennesima. Un’altra lugubre pietra miliare di quella strada maledetta. Una giovane vita che da meno di un mese si era dischiusa felice alla vita matrimoniale, oggi ha lasciato i suoi sogni, la sua vitalità sull’Ofantina gettando tutti nello sconforto e nella rabbia. Nel territorio di San Potito L’Ofantina attraversa una località chiamata ‘Lazzaretto’: un nome sinistro che oggi rivive nelle tragedie accumulate su quella strada maledetta. Mentre tutto ciò avviene, mentre inesorabile l’Ofantina continua nella sua opera devastante, chi dovrebbe intervenire si trastulla sui temi dell’Alta Velocità, vende la speranza di un improbabile futuro e colpevolmente dimentica il difficile presente. L’assessore regionale ai Trasporti che con l’Anas aveva preso non più di quattro mesi fa con noi sindaci e con l’Ente provincia impegni precisi, ha disatteso il primo appuntamento fissato per il mese di settembre per presentare un piano di messa in sicurezza dell’intera arteria. Disperiamo, a questo punto, che possa mantenere il secondo, quello di dicembre, in cui avrebbe dovuto sottoporci un progetto di adeguamento strutturale del tratto dell’Ofantina più pericoloso, quello compreso tra Avellino e Parolise. A noi rappresentanti delle piccole comunità che si affacciano su quell’arteria, toccate dal dolore di tanti lutti tributati ad una strada nata male, per ammissione dello stesso assessore regionale, è lasciata ancora peggio, pur a fronte dell’aumentato volume di transito che su di esso si svolge; a noi che, impotenti, tocca da vicino lo straziante dolore di genitori, di famiglie, e adesso di una giovanissima vedova che lascia sull’asfalto assassino i sogni appena sfiorati di essere moglie; a noi, in questi anni umiliati dal disinteresse di chi doveva intervenire e non l’ha fatto; a noi che rimaniamo convinti, a differenza di quanti si assolvono puntando il dito contro l’indisciplina degli utenti della strada, che gli incidenti e le morti sono il combinato disposto di violazione al Codice della Strada ma soprattutto della pericolosità del tracciato dell’Ofantina; a noi, di fronte all’ennesima tragedia si chiede di dare ancora più forza alle nostre denunce. Da oggi dobbiamo dare alle nostre azioni il senso di una urgenza non più rinviabile; promuovere azioni più incisive; sfidare sui tempi, sulle risorse, sull’operatività che finora si è mosso al passo di una tartaruga o, peggio, si è chiuso nel guscio dell’indifferenza. Basta con tavoli istituzionali più volte sollecitati e sempre inutili. Il tempo del ‘political correct’; il tempo della fiducia verso la politica è franato sotto le troppe croci di quella strada. Da oggi ci sentiamo impegnati a sondare vie nuove e più incisive. Non è un proclama di guerra, né l’annuncio mediatico di azioni di protesta più clamorose che, però, ci saranno e avranno la massima diffusione sugli organi di informazione. Già da stasera l’amministrazione comunale di San Potito individuerà un percorso di iniziative a breve, anche eccezionali per la loro portata, con l’obiettivo di mobilitare l’opinione pubblica su una questione così grave. Lo dobbiamo fare per restituire sicurezza e tranquillità a chi ogni giorno usa l’Ofantina per andare a lavoro, raggiungere la famiglia, aspirare ad un meritato riposo. Lo dobbiamo ai tanti, troppi, che per colpa di quella strada e di chi incurante la trascura non potranno più farlo, ma anche a tutti gli altri che, più fortunati, vogliono allontanare da se il triste presagio della sventura”.

Il Sindaco di San Potito

Giuseppe Moricola

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