Dopo 41 anni c’è finalmente l’ultimo atto per la nuova Caserma dei Carabinieri di Quindici

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QUINDICI- Lo Stato e la Giustizia sono anche lenti ma alla fine raggiungono sempre il loro risultato. Avranno pensato questo i tanti cittadini di Quindici che ogni giorno, per quarantuno anni, passando lungo Via Provinciale, prima hanno notato solo lo “scheletro”, quello che viene definito lo stato “grezzo” della nuova caserma dei Carabinieri, poi i primi passi e uno stop dettato dalla frana del maggio 1998, infine l’opera realizzata. E alla fine però quel taglio del nastro neanche arrivava. Una ragione c’era. In quarantuno anni infatti nessuno aveva pensato di frazionare e donare una parte dell’area di circa 1500 metri che ospiterà la sede dell’Arma in un paese dove la presenza dello Stato e di una delle sue più prestigiose articolazioni, la stazione dell’Arma dei Carabinieri e’ fondamentale. A sbloccare la vicenda, dopo la segnalazione dell’Arma stessa, ci ha pensato la Commissione straordinaria insediata a marzo a seguito dello scioglimento dell’amministrazione comunale e guidata dal viceprefetto Vicario di Matera Vincenzo Lubrano (il viceprefetto Sabrina D’ Angeli, la dirigente Alessandra Pascarella) . Del resto la storia l’aveva iniziata proprio un commissario prefettizio e l’ hanno definita sempre i componenti di una commissione straordinaria.

LA STORIA
La prima deliberazione in questa vicenda e’ del Commissario Prefettizio che il 07 settembre 1983 procedeva, con un atto ufficiale alla individuazione di un’area del territorio comunale per la costruzione della Caserma dei Carabinieri. Nella stessa delibera veniva individuata un’ area e in considerazione della competenza del Provveditorato ale OO.PP. alla realizzazione dell’opera, la revoca della Deliberazione di Consiglio Comunale n. 91 del 13.05.1982 e contestualmente, alla luce di una richiesta del Comando carabinieri del 15.06.1993, si procedeva alla individuazione di una superficie di circa mq 1.500,00, facente parte di un’area più vasta. Cosa e’ successo dopo. Il Provveditorato ha aggiudicato in data 24 giugno 1986 la consegna degli stessi avvenuta il 27 novembre successivo. Nel 1998 ci sono danni anche nell’area dove si trova la caserma. Undici anni dopo si riparte. Con fondi CIPE nel 2009 le opere in oggetto sono state poi inserite nei programmi ministeriali. Il 29 luglio 2010 è stata affidata la progettazione esecutiva per l’adeguamento sismico dell’edificio.
Il progetto dell’ importo di e 2.430,000,00 stato approvato dal C.T.A., operante presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con votazione del 15 marzo 2011. L’ undici settembre del 2012 è stata definita la procedura di gara per l’ affidamento dei lavori ma, anche questa volta l’esecuzione dei lavori ha subito notevoli rallentamenti a causa di una serie di contenziosi con la ditta esecutrice alle rescissioni contrattuale con l’impresa. Il 7 luglio 2017 è stato stipulato nuove contratto con altra impresa esecutrice dei lavori ed in data 14 luglio 2017 si è proceduto alla consegna dei lavori e conseguentemente al completamento parziale delle lavorazioni previste nel progetto di adeguamento sismico per esaurimento della fonte di finanziamento CIPE n 52/2009″. Infine, grazie allo stanziamento di nuovi fondi propri da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: “i lavori per la realizzazione della Caserma dei Carabinieri sono stati ultimati, come da certificazione emessa nel mese di dicembre 2023”.

LA SVOLTA
Con una delibera di consiglio comunale (composto dalla terna commissariale) si indicano gli atti di indirizzo al responsabile del settore: “visto che dalla documentazione catastale relativa alla superficie di sedime della Caserma dalla quale, inoltre, si evince che la stessa risulta ancora_parte integrante di un’area più vasta riportata in NCT al foglio 6 p.lla 33”. Per cui e’ stato disposto “d’indirizzo,al Responsabile dell’Area Lavori Pubblici e
Urbanistica, la predisposizione di tutti adempimenti relativi alle operazioni di frazionamento e nuovo accatastamento delle particelle delle aree oggetto di donazione al fine di poter procedere trasferimento delle stesse all’Agenzia del Demanio”.