Avellino – Mobbing, origini ed esempi di casi aziendali. Ma non solo. Il Cof di Avellino, Centro per l’Occupabilità Femminile, ha incontrato oggi la città su temi quanto mai attuali, che vedono prime protagoniste le donne alle prese con le criticità e le prospettive del mondo del lavoro. L’incontro di approfondimento, al quale ha preso parte anche l’assessore comunale alle Politiche sociali, Mirella Giova, è stato un’occasione per riflettere su diversi temi. Ma anche un luogo per raccontate storie di maternità e discriminazione. Importante poi il riferimento ai percorsi formativi e motivazionali che è necessario perseguire per fare ‘impresa’, idea da incentivare e aiutare a far capire secondo l’assessore giova. “E’ fondamentale che le donne avellinesi sappiano che possono fare impresa attraverso varie forme, ad esempio attraverso le cooperative sociali B, le quali, insieme al mondo del volontariato e del terzo settore in generale, si configurano come soggetti chiave nella lotta all’esclusione e nel miglioramento del sistema locale”.
“Collaborazione e concertazione allargata – ha proseguito l’assessore nella sua relazione – sono i due elementi chiave sui quali costruire lo sviluppo locale. E’ necessario quindi promuovere il dialogo e la concertazione con la pubblica amministrazione in materia di Politiche sociali e welfare territoriale, non solo in fase di attuazione ma sempre più anche in fase di elaborazione partecipata, di progettazione e di valutazione degli interventi”. Secondo Giova, in uno scenario ambientale caratterizzato da mercati sempre più dinamici e competitivi “si deve rispondere con altrettanta dinamicità, formazione e spirito di iniziativa al fine di mostrarsi il più possibile pro-attivi, ossia desiderosi di guidare piuttosto che essere guidati e travolti dai cambiamenti dei sistemi e dei mercati”.
E, a tal fine, si chiamano all’appello flessibilità, formazione professionale, maggiore propensione al rischio e spirito imprenditoriale “inteso come voglia di fare e fiducia nelle proprie capacità di realizzare il proprio progetto imprenditoriale”. Il tutto, in base a una duplice valutazione. “Da un lato, si può fare a meno di constatare ed evidenziare i benefici che in ottica sistemica derivano dalla promozione e dallo sviluppo dell’imprenditoria locale in termini di ricaduta sul livello di occupazione locale, aumento della produzione di beni e servizi ed aumento dei benefici per l’inera collettività.
Per creare un effetto sinergico, occorre tuttavia creare un circuito virtuoso locale che si basi sulla conoscenza-formazione, concertazione e cooperazione tra tutti gli attori sociali locali”. Infine, la problematica del ‘come fare impresa’. “La nostra realtà – conclude Giova – è caratterizzata dalla prevalente presenza di micro-imprese e quindi è necessario trasformare il fattore di debolezza in fattore di forza. Ritengo che questo sia possibile attraverso la promozione della cooperazione e della concertazione”.
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