AVELLINO – Non avrà certo giorni facili il presidente del Tribunale di Avellino Francesca Spena per gestire le tappe che scandiranno sia l’udienza preliminare che il dibattimento per il procedimento cosidetto “Dolce Vita”. A partire proprio dalla definizione dei due passaggi e da trasferimenti e termini di permanenza negli incarichi dei giudici che se ne dovranno occupare. Il primo caso che si e’ trovato di fronte la presidente Spena e’ stato quello del Gup Antonio Sicuranza. Il magistrato, dopo aver firmato il decreto di giudizio immediato, seppure richiesto dallo stesso Gianluca Festa, che ha rilevato la sua incompatibilita’ per aver firmato il decreto di giudizio immediato (ne scriviamo a parte). Per cui il Gup che dovrà occuparsi del fascicolo (visto che tra i tre magistrati dell’ufficio Gup del Tribunale di Avellino c’è Giulio Argenio, il giudice che ha emesso le due misure per l’inchiesta Dolce Vita e quindi incompatibile) sarà Mauro Tringali. La prossima udienza già sarebbe stata fissata per il giorno 11 novembre. Ma il problema vero è che Tringali, su sua domanda, e’ stato già indicato dal Consiglio Superiore della Magistratura per uno dei sei posti di giudice al Tribunale di Salerno. Riuscirà a definire l’ udienza preliminare? Anche perché è inverosimile che venga definita in una sola udienza la vicenda che riguarda 27 posizioni, che sono anche diversificate e che potrebbero portare a richieste di eccezioni, difetti di notifiche e anche, ma questo come ipotesi allo stato molto lontana, a richieste di abbreviato. Nella ipotesi che si trascini per più udienze, prima o entro il 23 gennaio, unica ancora di salvataggio resta la sospensione del trasferimento per il Gup in base all’ indice di scopertura degli uffici giudiziari. I problemi non finiscono certo qui. Il collegio del Tribunale di Avellino chiamato a decidere sulle accuse a carico dell’ex sindaco e dei suoi eventuali coimputati e’ quello presieduto dalla presidente Sonia Matarazzo, che e’ uno dei magistrati con maggiore esperienza a Palazzo di Giustizia e ha gestito (senza esenzioni dal ruolo monocratico e dello stesso Collegio e quindi delle relative sentenze) il processo per l’ex Isochimica celebrato nell’Aula bunker di Poggioreale, riuscendo ad avere tempi non lunghi per un procedimento di grande complessità. Ma questo è la parte che deve rassicurare. Nel Collegio c’è il giudice Fabrizio Ciccone, uno dei magistrati che da Gip, nel 2023 ha firmato uno dei decreti di intercettazione che hanno riguardato l’indagine. Quindi sarà di fatto incompatibile. L’altra componente è la giudice Michela Eligiato. Cosa succederà quando il Gip Mauro Tringali lascerà Avellino e quindi anche la designazione dei magistrati nel ruolo di Gip potrebbe interessare lo stesso magistrato?Sicuramente uno dei componenti del Collegio dovrà essere sostituito. Senza dimenticare che la presidente Matarazzo è in corsa anche per il ruolo della Sezione Penale, quello ricoperto dal giudice Roberto Melone. Trasferimenti e permanenza nelle funzioni che potrebbero segnare anche il percorso del processo. Aerre
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