Non si tratta di misure ufficiali, ma solo di indicazioni e suggerimenti. Eppure hanno fatto infuriare gli imprenditori balneari, perché vengono da due enti autorevoli che tuttavia pare non abbiano affatto tenuto conto della realtà delle spiagge italiane. L’INAIL ha realizzato un documento tecnico insieme all’ISS, che ha al suo interno una serie di linee guida relative ai ristoranti, alle spiagge libere e agli stabilimenti balneari e per quest’ultimi le norme non sarebbero attuabili. Tra gli ombrelloni in spiaggia la distanza dovrà essere almeno di 5 metri tra una fila e l’altra, e di 4 metri e mezzo tra ombrellone e ombrello accanto.
Cosa prevedono le linee guida:
Il documento precisa di voler riportare una serie di «ipotesi di misure di sistema, organizzative, di prevenzione e protezione, nonché semplici regole per l’utenza per il contenimento della diffusione del contagio.
Affollamento delle spiagge
L’ invito alle autorità locali è quello di adottare “specifici piani che permettano di prevenire l’affollamento delle spiagge, anche tramite l’utilizzo di tecnologie innovative, coinvolgendo tutti gli attori istituzionali e del mondo produttivo”.
Accoglienza
Riguardo l’accoglienza, occorrerà garantire un accesso contingentato. A questo proposito, la prenotazione, anche per fasce orarie, preferibilmente obbligatoria, “può essere uno strumento organizzativo utile anche al fine della sostenibilità e della prevenzione di assembramenti”, e potrà anche agevolare la “registrazione degli utenti.
Ombrelloni e solarium
Si prevede poi la numerazione delle postazioni/ombrelloni e la registrazione per ogni postazione dei rispettivi utenti, privilegiando l’assegnazione dello stesso ombrellone ai medesimi occupanti che soggiornano per più giorni.
Cabine e servizi
Per le cabine, va vietato l’uso promiscuo ad eccezione dei membri del medesimo nucleo familiare, prevedendo un’adeguata igienizzazione tra i diversi utenti.