Disagio giovanile, ecco lo sportello d’ascolto

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Uno “sportello d’ascolto” per il contenimento del disagio e la promozione del benessere degli adolescenti. Questo in estrema sintesi il progetto, avviato già da due settimane, dell’Istituto d’Istruzione Secondaria “Giuseppe Alberti” di Benevento, che, come nella sua tradizione educativa, pone l’accento essenzialmente sui ragazzi e offre loro una serie di opportunità, strumenti e strategie per ridurre il gap che si genera tra ragazzi e Scuola.

Lo “sportello d’ascolto”, voluto fortemente dal dirigente scolastico Giovanni Liccardo, vuole essere un’opportunità, un mezzo, rivolto ai ragazzi dell’istituto, per affrontare e risolvere problematiche inerenti la crescita, oppure legate all’insuccesso, alla dispersione scolastica, al bullismo, o ancora tipicamente connesse al periodo dell’adolescenza.

“La scuola deve diventare il contesto privilegiato di promozione alla salute e alla sicurezza”, sottolinea il dirigente scolastico dell’Alberti, Giovanni Liccardo, e spiega il perché dello psicologo a Scuola, “anche se purtroppo le risorse disponibili non sempre consentono interventi omogenei e continui, tali da garantire il pieno raggiungimento del benessere degli attori coinvolti”. E continua. “Con l’attivazione dello sportello si ha l’obiettivo di incrementare il benessere degli allievi, di orientarli nel loro percorso formativo, di prevenire fenomeni di disagio e di dispersione scolastica, di supportare le famiglie e i docenti nella relazione con i figli/studenti e nella relazione scuola-famiglia”.

Il servizio, partito lo scorso 15 febbraio avrà termine, presumibilmente, il 17 maggio e sarà disponibile dalle 8.30 alle 11.30 di ogni venerdì (ma l’offerta si potrebbe ampliare in base ai bisogni che emergeranno) con la consulenza del dottore Giovanni Tagliaferro psicologo e specialista in tecniche proiettive e psicodiagnosi della personalità e autore di pubblicazioni in ambito psicopedagogico di cinema e psicoanalisi, di psicopedagogia e di evoluzione personale e di coppia. “Per questo, si ringrazia sinceramente il dottore Tagliaferro – sottolinea Liccardo –  che ha messo a disposizione della Scuola la sua vasta e stimata professionalità in modo del tutto gratuito”.

I colloqui, per quanti desiderano avvalersene, verranno svolti in forma individuale e non avranno fini terapeutici ma di consulting, per aiutare ad individuare i problemi e le possibili soluzioni, collaborando in un’area educativa d’intervento.  Le principali funzioni dello sportello saranno quelle di costituire delle opportunità per favorire delle riflessioni e momenti qualificanti di educazione alla salute e prevenzione del disagio, per il benessere psicofisico degli insegnanti e del personale tutto. Gli incontri saranno anche momenti di ascolto e di sviluppo di relazioni di aiuto e prevenzione del disagio evolutivo. Lo “sportello d’ascolto” rappresenta, altresì, uno strumento per la formazione e la riqualificazione del personale docente e Ata. Naturalmente, in qualità della sua etica deontologica e della sua professionalità, lo psicologo del servizio garantisce l’assoluta riservatezza, sia rispetto alla modalità, che ai contenuti dei colloqui.

Il dirigente dell’Alberti, Giovanni Liccardo, ha ben chiare le aspettative del progetto, o quantomeno porre le fondamenta per riuscire tramite lo “sportello d’ascolto” ad avvicinare i ragazzi a quel complesso mondo della scuola, un percorso di “iniziazione” alla passionalità, serenità, speranza e voglia di crescere che si devono possedere nella vita. Quel quid speciale che rende ogni ragazzo unico e il progetto potrebbe davvero dare un’opportunità a chi ha voglia di riscattarsi, di farcela, di lottare per annientare paure e difficoltà non solo nel mondo della scuola ma nella vita in generale: oggi e nel futuro. “Poter offrire un’opportunità per affrontare e risolvere certe problematiche esistenziali – conclude il dirigente scolastico, Liccardo -, dare stimoli per una maggiore capacità di riflessione su di sé e sull’altro, proporre una via di ricerca dell’autonomia. Lo “sportello d’ascolto” sarà uno spazio di ascolto attivo per quelli che si sentono confusi e disorientati e che vivono spesso la difficoltà nel comunicare e condividere le proprie esperienze nel mondo dei pari, o per quelli che non trovano spazi di ascolto reale e strumenti di aiuto adeguato”.