Molto partecipata la direzione provinciale del Pd che ha affrontato temi fondamentali per il futuro prossimo del partito in Irpinia. A cominciare dalle primarie di coalizione e dalla vicende alleanze in vista delle prossime scadenze elettorali. Grande apprezzamento per la relazione del segretario Vittoria, approvata all’unanimità.
I punti sui quali la direzione si è espressa unanimemente sono molteplici:
il Pd inteso come partito delle regole che dovranno essere il vademecum comportamentale di tutti i dirigenti;
il Pd come partito del riformismo del 25 ottobre e non come il partito della conservazione dell’esistente, e dunque, in grado di coniugare le diversità culturali;
la scuola, all’indomani del decreto Gelmini, intesa come battaglia per un democrazia a rischio di sopravvivenza;
Fondi FAS, totale contrarietà al loro utilizzo per fini diversi per i quali sono stati preventivati;
alleanze, intese come momento di condivisione dei valori e dei programmi e non sulla scorta delle simpatie/antipatie personali. La coalizione guarda dall’Udc e al Prc, senza alcuna preclusione per nessuno. Insomma aperta a tutti coloro che si identificano nel centrosinistra;
il Pd, inteso come il partito della gratuità, il quale avvierà una vertenza morale;
vertenza Irpinia nei confronti della Regione Campania, ribadendo la ferma contrarietà ad un accentramento che penalizza le zone interne (questione sanità, questione CM,).
Unità del partito, che deve essere ricercata fino alla fine, ma esclusivamente nei luoghi deputati al confronto democratico assembleare.
Eppure i venti di crisi sembra continuino a spirare sulle varie anime del Partito Democratico avellinese nonostante gli accorati appelli ad una unione che nei fatti ha dimostrato di non esserci. Sempre più barcollante, infatti, appare la situazione in via Tagliamento anche se la tendenza sembra essere quella di minimizzare lanciando appelli alla coesione. Durante il direttivo infatti è stata nuovamente invocata la compattezza di un gruppo che è ancora in fermento. Il segretario provinciale Franco Vittoria rilancia a gran voce: “In un partito corale è normale che si verifichino delle discrepanze, ma tutti concorriamo all’unità”. Unità che stenta ad esser raggiunta e che, ad onor del vero, allontana sempre più la componente bassoliniana. Infatti in rappresentanza del gruppo c’era solo Peppino Di Iorio. Ma Vittoria non sembra essere turbato. “Il Partito Democratico è basato su regole rigide e rigorose. L’unità verrà raggiunta in ogni luogo e la liturgia del confronto prevarrà su ogni punto di discussione”. Le parole d’ordine, quindi, restano confronto e sinergia, ma di fatto i risultati concreti ottenuti dal Pd restano a zero. “Dobbiamo rilanciare questo partito – afferma ancora Vittoria – e guardare alle novità che si prospettano in questi mesi”.
Insomma, un appello che nei fatti non sembra aver ottenuto un adeguato proselitismo: se da un lato si inneggia la compattezza, dall’altro c’è chi intende invocare una spaccatura definitiva con quell’anima del gruppo che al momento appare incancrenita su posizioni divergenti.
Redazione Irpinia
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