Differenziata: passa lo schema di convenzione, l’invito di Spagnuolo

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Avellino – Finalmente la città sembra pronta. La raccolta differenziata fa un passo in avanti con l’obiettivo di diventare realtà anche nel capoluogo irpino, che intanto si prepara ad accogliere i cambiamenti della fase pre-Ato. E’ stato infatti approvato in Giunta lo schema di convenzione che dà fattivamente inizio alla collaborazione del Comune di Avellino con il Cosmari Av 1 guidato da Raffaele Spagnuolo. Il tutto nel rispetto dei parametri del nuovo decreto legge. E in vista di un obiettivo in particolare: attualmente il capoluogo di provincia si attesta tra il 9 e il 10 per cento di raccolta. Una soglia ancora troppo piccola per permettere di fronteggiare in maniera efficace l’emergenza. Di qui la necessità di erogare un servizio pianificato e attuabile di raccolta differenziata, che funga da deterrente per i periodi di crisi. Ma è ancora presto per vedere in funzione il nuovo dispositivo di raccolta. A seguito della sigla apposta al contratto, spetta ora al Consorzio di smaltimento dare il la all’iter procedurale attraverso l’affidamento del progetto alla ditta esecutrice. Che intanto dovrà attrezzarsi di tutto il materiale necessario, secondo i tempi naturali di fornitura. Così, mentre il Cosmari si occuperà dell’aspetto gestionale-comunicativo (con la progettazione e l’implementazione di una fitta campagna di comunicazione finanziata dal Conai di natura porta a porta e rivolta alle scuole), l’Asa spa, già contrattualmente legata al Comune fino al 2008, si preparerà per provvedere materialmente all’erogazione. Secondo i pronostici più positivi l’azione comunicativa e quella esecutiva dovrebbero incrociarsi nel periodo di settembre. Fiducioso il sindaco di Avellino Giuseppe Galasso, che sottolinea al contempo la chiusura della fase che vede coinvolto il Comune: “Dopo una lunga attesa siamo pronti. Adesso tutto passa in mano al rapporto Cosmari/Asa. Intanto rimarchiamo il nostro appello ai cittadini che credo siano ormai maturi nei confronti dell’argomento. Considerato che per i più bravi ci sarà un ritorno economico”. Galasso ricorda anche che sarà di fondamentale importanza rispettare le fasce orarie per il programmato ritiro dei materiali. Ma il senso di responsabilità dei cittadini dovrà emergere e rafforzarsi anche nel corso della raccolta “per correggere eventuali storture”. “Finalmente ci siamo”, è il primo commento della guida del Cosmari. Che illustra ancora una volta i punti salienti della neo organizzazione cittadina: “Il piano è pronto, con la raccolta porta a porta per alcune frazioni (umida e indifferenziata) nel 70 per cento del territorio. Mentre la restante parte avverrà per postazione, con apposite e specializzate campane per il vetro, la plastica, l’alluminio e la carta”. Le parti più problematiche saranno dunque rilevate porta a porta. Insomma, tutto verrà organizzato “in modo tale che nell’emergenza andrà in crisi solo l’indifferenziato”. Ossia una parte minima del rifiuto che confluirà nel cdr, senza umido. Quest’ultimo è infatti destinato alla meta catanese, mentre per il differenziato il costo è di 140 euro a tonnellata. Un servizio che costerà dunque di più a fronte di “un sistema efficace e sostenibile che richiede più lavoro e dunque un costo maggiore ma condivisibile”, continua Spagnuolo. Il quale non manca di rivolgere il suo appello affinché “non si lavori in contraddizione, ma tutti diano una mano per dare finalmente un servizio indispensabile alla città e risolvere la questione senza allungarne ulteriormente i tempi”. “Stiamo lavorando in maniera regolarmente corretta”, conclude Spagnuolo. Il presidente Cosmari ricorda infine il prospetto provinciale mirato riferito all’ordinarietà: “Due impianti di compostaggio da 30mila tonnellate annue l’uno; 1 discarica (per l’ordinarietà) di 60 metri cubi; 2 impianti per la valorizzazione/selezione dei materiali; 2 aree di trasferenza e un’area ecologica per ogni comune”. Un cerchio che si chiuderebbe definitivamente con il termovalorizzatore. (di Antonietta Miceli)

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