Difesa Grande, conto alla rovescia. La questura studia il percorso

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Ariano Irpino – Partito il conto alla rovescia per la riapertura della discarica di Difesa Grande. O, meglio, per tentare di dare esecuzione alla ordinanza firmata lo scorso 16 giugno dal sub-commissario per l’emergenza rifiuti, Marta Di Gennaro, che dispone la riapertura per venti giorni dello sversatoio arianese. Ma la popolazione e l’amministrazione comunale cercheranno di opporsi con la chiusura delle attività commerciali e la mobilitazione generale. Al momento le strade di accesso ad Ariano Irpino e alla discarica sono libere, ma è attivo il servizio di ronda organizzato dai cittadini delle contrade che si sviluppano ai piedi del tricolle e che potrebbero essere interessate dal transito dei compattatori. La questura di Avellino, guidata da Vittorio Rochira sta elaborando il piano di accesso allo sversatoio, cercando di evitare le zone più densamente abitate, che potrebbero opporre una resistenza maggiore. Naturalmente l’esecuzione del provvedimento sarà assistita dalle forze dell’ordine, orientativamente circa cinquecento tra polizia, carabinieri e uomini della celere. Sul piano è calato il massimo riserbo, ma sul tricolle la popolazione prova a fare alcune ipotesi: i compattatori potrebbero attraversare località Cardito, dove, però, dovrebbero fare i conti con migliaia di residenti, che abitano lungo la strada statale 90 e, in caso di superamento di quel blocco, si troverebbero a dover superare anche il rione Martiri, pure densamente abitato, rischiando, quindi, lo scontro duro e l’impossibilità a passare. Escluse le strade che percorrono i territori della provincia di Foggia, che sono sotto la giurisdizione di altra questura e di altra Regione, restano altre due alternative, che riguardano l’attraversamento di alcune contrade arianesi e l’utilizzo della provinciale per Villanova del Battista. Naturalmente le forze dell’ordine assumeranno l’iniziativa più opportuna per consentire che le operazioni avvengano nella massima sicurezza per tutti.

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