Avellino – Per l’Irpinia è stato l’ultimo congresso provinciale di Alleanza Nazionale. Ma An non finirà. Scomparirà il suo simbolo ma il patrimonio umano ed ideale sopravviverà grazie ai valori, alla passione e all’entusiasmo dei suoi militanti e sarà l’asse portante del nuovo partito che ci si appresta a costituire. Interventi appassionati e veementi per un’occasione che ha suscitato emozioni contrastanti. L’entusiasmo dell’inizio di un nuovo cammino e la malinconia per un capitolo di storia giunto oramai a conclusione e che da domani rappresenterà il passato. Giulia Cosenza, Franco D’Ercole, Ettore Freda, Ettore De Conciliis, Modestino Iandoli, Giovanni D’Ercole, Umberto Cammino, Emilio D’Amore, Luigi Vannetiello hanno salutato, insieme alla folta platea di presenti, la fine e il contestuale inizio di un nuovo percorso: quello con il Pdl. Una storia che probabilmente ha piantato il suo seme nel 1995 a Fiuggi, quando una fortunata e lungimirante intuizione portò alla consapevolezza che An non sarebbe più stato un partito “emarginato” ma avrebbe fatto parte di una grande corrente di centrodestra europeo.
“La tristezza che portiamo nel cuore – ha spiegato Giulia Cosenza – deve farci guardare lontano. Questo strumento lo abbiamo scelto noi e noi lo governeremo”. I valori, realizzati sulla scena politica nazionale, rappresentano la propedeuticità, in Irpinia, della creazione di “una nuova filiera politica”. “Avremo i nostri sindaci, i nostri consiglieri e le nostre amministrazioni. Avremo la possibilità di governare sui nostri territori partendo da un principio di rigenerazione della politica che porti alla realizzazione di un bene collettivo. Abbiamo delle regole basate sull’etica e vanno rispettate. Non saremo noi a correre dietro agli altri”.
Un entusiasmo bilanciato tuttavia da un normale scetticismo. Dubbi legittimi che accompagnano ogni naturale percorso di cambiamento e su cui Franco D’Ercole non pone il veto della convenienza ma adotta la linea della chiarezza. “Non tutto sarà semplice rispetto a questo passaggio”. A sollevare le maggiori perplessità soprattutto le diverse identità tra Alleanza Nazionale e Forza Italia, linee ideologiche e pratiche che non nascondono esempi di divaricazione. Così come avvenuto in occasione del voto sulla legge elettorale regionale. “Queste divergenze non devono più verificarsi. Bisogna dare una sterzata affinché il Pdl possa elaborare al proprio interno una linea di indirizzo unitaria. Non abbiamo neanche uno Statuto. Su questioni come questa dobbiamo ammettere che c’è un certo ritardo non formale ma sostanziale. Un partito non potrà mai essere tale se non si fonderà su scelte collegiali democraticamente assunte”.
Un congresso che si accompagna all’avvio della campagna elettorale che in Irpinia riguarda la Provincia, il Comune Capoluogo e circa 60 Comuni tra cui quello di Ariano Irpino. A tal proposito il capo dell’opposizione regionale non ha nascosto le sue perplessità su come si sono consumati gli ultimi mesi. Soprattutto in prospettiva delle alleanze.
“C’è stata qualche sbavatura da parte di qualche soggetto che ha ritenuto di dover prendere iniziative per conto del Pdl ma si è spinto troppo avanti. Anche questo appartiene al passato”.
Come al passato sembra appartenere il tentativo di dare per fatta un’alleanza con la componente Udc che fa capo all’on. Ciriaco De Mita senza aver verificato l’ipotesi con chi avrebbe dovuto realizzarla: gli organi locali di partito.
“Se i ragionamenti vanno condotti a livello nazionale con l’Udc è un conto. Ma se a livello locale ci accorgiamo che non è l’Udc che impone o propone certe scelte ma lo stesso De Mita allora la situazione è più preoccupante”. Esitazioni che hanno la loro ragion d’essere in una anomalia di base e nelle opinioni espresse dall’onorevole nuscano che non ha lesinato nel manifestare dubbi inconfutabili nel sistema della rappresentanza politica voluto dal centrodestra. “Chi ci garantisce che il proposito di De Mita è combattere la sinistra? Ci ha definiti un ‘guscio vuoto’. Non vorrei che per riempirlo si debbano aspettare i parti di De Mita. Così non ci sono gli argomenti per un dibattito”.
Accenni anche ad una Irpinia a terra a causa dello “scarso protagonismo” degli enti locali.
Ma dal 27 marzo anche questo sarà un capitolo chiuso. Perché ha inizio una navigazione in mare aperto. Un viaggio allargato al “… partito degli uomini liberi, dei giovani che vogliono lavorare nella propria terra, che non si devono piegare alla volontà dei potenti per affermare le proprie capacità”.
“Con questi propositi andremo nel Pdl. Consapevoli degli ambiziosi porti che ci attendono al di là dell’oceano”. (di Manuela Di Pietro)