DIARIO DAL RITIRO/ Avellino, domenica di sudore: quattro ai box

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di Claudio De Vito – Al sudore sulle scrivanie dell’iscrizione al campionato l’Avellino deve abbinare quello riversato sul campo dai calciatori che nel ritiro di Ariano Irpino fanno continuamente le prove di normalità. Il sì di Eduardo Chiacchio alla difesa davanti al Coni è sinonimo di garanzia per tutti, anche per loro e Michele Marcolini costretti a moltiplicare le energie mentali praticamente dall’inizio della preparazione.

Anche nel settimo giorno di ritiro arianese fatica e concentrazione con la speranza e la convinzione di riuscire ad essere protagonisti nel campionato di Serie B. Un’ora di allenamento per i lupi orfani di Marco Migliorini, Nicola Falasco e Fabrizio Paghera rimasti a lavorare nella piscina dell’Hotel Incontro. Sessione in sala massaggi invece per Andy Kawaya rimasto vittima di una contusione alla coscia sinistra durante l’amichevole di venerdì con la Roma.

Luigi Castaldo è tornato regolarmente al lavoro. Sviluppo dell’azione con distribuzione del pallone sulla fascia per gli uomini di Michele Marcolini. Poi un’esercitazione a ritmi serrati di circolazione palla con le porte piccole. In evidenza D’Angelo con la sua grinta e i continui richiami ai compagni per tenere alta la concentrazione. “Ad Avellino si impara a non mollare mai” ha scritto sui social il capitano. Il gruppo è sul pezzo e tornerà a lavorare alle 17 sotto gli occhi del pubblico che il pomeriggio affolla l’arena.

Intanto l’amichevole con la Virtus Francavilla in programma il 24 luglio è stata annullata. Il test era ufficioso per l’Avellino, ufficiale per i pugliesi costretti a reperire un nuovo avversario. Resta in piedi invece l’organizzazione della sfida con la Cavese il 28 luglio alle 17 al Partenio-Lombardi. Paolo Bastianello, aggregatosi già durante il pre-ritiro di Avellino, è ufficialmente un calciatore biancoverde. Il portiere arrivato dal Levico Terme ha firmato per un anno con opzione e sarà il terzo nella batteria di estremi difensori a disposizione di Michele Marcolini. Anche questa è una prova di normalità.