Detenuto massacrato e morto dopo un anno di agonia: lunedì l’esame autoptico

0
263

AVELLINO- Sarà conferito lunedì mattina dal pm Luigi Iglio l’incarico medico legale sulla salma del ventiseienne detenuto Paolo Piccolo, deceduto il 18 ottobre dopo un anno di agonia. Il fascicolo è per ora aperto contro ignoti per omicidio colposo. Gli avvisi del conferimento però sono stati notificati anche a tutti gli undici detenuti che avrebbero partecipato al brutale pestaggio avvenuto nel carcere di Bellizzi un anno fa. Sono tutti infatti imputati in procedimento connesso. Ad occuparsi dell’esame medico legale un collegio di consulenti composto da Piciocchi Elena, medico legale, Perna Antonio, anatomopatologo, Pezza Brunello, medico anestesista e rianimatore. I sette imputati a processo davanti al Tribunale Collegiale di Avellino sono Crisci Sabato Francesco (20 anni, Baiano), Oswegie Nelly (37 anni, Nigeria), Tarallo Valentino (32 anni, Napoli), Milo Pasqualino (43 anni, Salerno), Luigi Gallo (classe 1986, Napoli), Luciano Benedetto (43 anni, Napoli) e Flammia Giovanni (28 anni). Gli imputati sono difesi dagli avvocati Antonio Falconieri, Lucio Coppola, Fabio Gentile, Francesco Liguori, Antonio Izzo, Domenico Dello Iacono, Dario Carmine Procentese, Vincenzo Rispoli, Antonella Senatore, Angelo Peccerella, Gerardo Santamaria, Eduardo Izzo.  La terribile aggressione era scattata intorno alle 22.15 circa del 22 ottobre scorso, quando tre degli undici destinatari della misura cautelare, armati di bastoni di legno, si erano introdotti nel box riservato alla Polizia Penitenziaria al primo piano del carcere, e avrebbero intimato ai due agenti della Penitenziaria: “dateci le chiavi del piano terra destro e non vi ammazziamo”, uno dei due agenti era stato spinto contro il muro e immobilizzato da due dei tre detenuti autori dell’aggressione. Così erano riusciti a sfilargli dalla tasca alcune chiavi, tra cui quelle che facevano accedere all’apertura dei cancelli delle sezioni detentive del carcere. Non era finita, perché con schiaffi e spintoni, uno dei due agenti era stato costretto a salire al primo piano, nella sezione dove era detenuto Piccolo Paolo. L’altro agente era costretto a rimanere nel box agenti e gli era stato impedito di intraprendere qualsiasi iniziativa per dare l’allarme.

Giunti al “primo piano destro”, dove c’era la camera detentiva di Piccolo, una volta all’interno della stessa avevano iniziato a colpire ripetutamente il detenuto. Calci, pugni, schiaffi alla testa e in varie parti del corpo, anche usando oggetti acuminati e bastoni. Brutale violenza iniziata all’interno della cella e proseguita prima nel corridoio della sezione “primo piano destro”, poi nella zona antistante la sezione “piano terra destro” dove gli autori dell’aggressione erano detenuti e dove avevano trascinato con forza Piccolo. Alle accuse di tentato omicidio si aggiungono quelle di resistenza a pubblico ufficiale e di sequestro di persona, nei confronti dei due agenti.