D’Ercole: “La Campania arretra per la politica dell’annuncio”

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“E’ la conferma che le bugie hanno le gambe corte”. Questo il commento del capogruppo regionale di Alleanza Nazionale, Francesco D’Ercole alle “note sull’andamento dell’economia campana nel 2005” diffuse dalla sede napoletana della Banca d’Italia. “Sono considerazioni – prosegue D’Ercole – che non lasciano adito a dubbi, ribadiscono che l’anno scorso per la Campania è stato un anno, dal punto di vista dello sviluppo, estremamente sfavorevole. Con un’attività produttiva che ha raggiunto livelli bassissimi in tutti i settori economici e con un prodotto interno lordo che è stato il più basso dal 1997 ad oggi”. “Una crisi – ha detto ancora – che ha avuto immediate ripercussioni sull’occupazione che è calata del 2% nel 2005, trend negativo, peraltro, che è proseguito anche nei primi tre mesi del 2006, con un ulteriore calo dello 0,8%”. “Né – ha aggiunto – può sorprendere la constatazione che anche il turismo – che, pure dovrebbe essere un punto di forza della nostra regione – ha messo a segno una performance assolutamente negativa con un calo di presenze nelle strutture ricettive regionali pari al 5,7%. Purtroppo, con le ripetute crisi idriche che investono le nostre città e le montagne di spazzatura che ne sono diventate ormai un arredo urbano fisso ed inamovibile, per quanto puzzolente ed antigienico, pensare che i turisti possano continuare a scegliere la nostra regione come meta per le loro vacanze è quantomeno utopistico”. “Insomma – ha aggiunto – una situazione davvero da brividi che lancia ombre lunghissime, oltre che sul passato, anche sul futuro della nostra regione. Tanto più che, come noi andiamo denunciando da te, anche secondo Bankitalia, manca un indirizzo preciso nelle politiche regionali d’incentivo alla produzione”. “Bassolino farebbe bene ad indirizzare la sua attenzione alla messa a punto di quel piano regionale di sviluppo che stiamo aspettando ormai dall’inizio della passata legislatura ed alla definizione di una politica di sviluppo regionale che sappia tener conto di tutte le risorse endogene della Campania”.

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