Il segretario provinciale di Rifondazione Comunista Tony Della Pia ha inviato la seguente nota: Durante l’assemblea pubblica svoltasi venedi 21 giugno e, in seguto con una nota stampa, il M5S ha esplicitato l’abbandono dal comitato allargato precedentemente costituito per tentare, di unire le forze e ottenere risultati concreti riguardo la questione isochimica; tale presa di posizione, per alcuni aspetti comprensiva ci permette di esplicitare le nostre valutazioni riguardo l’avanzamento della vertenza,che sia ben chiaro, non rappresentano una certezza e ancor meno la verità assoluta, ma la semplice constatazione dei fatti. Rifondazione Comunista e gli operai sin dal 2009 hanno più volte proposto ai partiti, alle associazioni, ai cittadini ed alle organizzazioni sindacali un luogo di confronto orizzontale e unificante,spinti dalla volontà sincera di elaborare una piattaforma di lotta efficace, in un clima di condivisione democratica.Mai il P.R.C. ha assunto atteggiamenti egemoni o eslusivi , dato di fatto questo, incontestabile,tuttavia, troppe volte abbiamo constatato,con sconcerto, una vergognosa indifferenza delle forze politiche che, sistematicamente hanno disertato assemblee e iniziative pubbliche,nonostante gli inviti e gli appelli a volte imbarazzanti rivoltigli degli stessi lavoratori che, nel frattempo, si erano autorganizzati nel “COMITATO DI LOTTA OPERAI EX ISOCHIMICA “. Ad onor del vero negli ultimi quattro anni qualche rappresentante istituzionale o sindacale ha avuto la sensibilità di occuparsi della vicenda, ma putroppo l’incostanza, l’impreparazione e l’assenza di una linea politica degna del problema hanno determinato molta esposizione mediatica e nessun effetto concreto. Lo stato dell’arte dimosta questo infatti, gli operai non hanno ottenuto un piano di vigilanza sanitaria organizzato, costante ed efficace e tantomeno certezze inerenti il pensionamento anticipato, il sito giace con tutto il suo carico di nocività scomparendo addirittura dall’elenco Regionale delle aree inquinate e, nessun intervento serio è stato pianificato a tutela di borgo ferrovia e della Valle del Sabato; solo la Magistratura ha dato cenno di vitalità, auspichiamo che la stessa vada al cuore delle respondabilità vere, dal nostro punto di vista, ad oggi graziate. L’unica novità rilevante è stata che dieci lavoratori sono morti, tanti altri risultano colpiti da patologie asbesto correlate, e nell’area interessata aumentano in modo esponenziale i casi di malattie tumorali. In una provincia civile tutto ciò dovrebbe far tremare le vene ai polsi, basterebbe un minimo di buon senso e di umanità per capire la drammaticità della vicenda ma, si sa siamo in Irpinia, nel profondo Sud, nella terra degli eterni mammasantissima, nel luogo dove i potenti rendono loro complici la povera gente, in cui tutti fanno finta di non vedere, convinti che comunque nulla può cambiare. Si vive un clima pesante in questa terra, un’aria torbida, che attravesa le viscere di chi pensa ingenuamente la politica come un bene comune e si trova tra le mani di nani e ballerine, mediocri controfigure che indossando l’eterna maschera dell’ipocrisia e della subalternità agiscono con il solo obiettivo di garantisi un salario, per cui disposte a non disturbare il manovratore, il potere consolidato, ad assumere il ruolo di pompieri quando gli “sfaticati” lavoratori, e non solo, decidono di incalzare gli indifferenti che comandano. Un giorno scopriremo che l’isochimica non è esistita, che gli operai sono morti e si sono ammalati perchè hanno bevuto troppa coca cola, che il minerale sotterrato è zucchero filato. A molti registi occulti piacerebbe questa trama, ma non hanno fatto i conti con la parte viva dell’irpinia, pronta a sollecitare anche i militanti del M5S a non arrendersi proprio adesso.
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