Dehors e nuovo arredo urbano, Tomasone: “Daremo un volto nuovo al Corso”

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Marco Imbimbo – Il Comune di Avellino si dota di un piano dehors che interesserà tutta la città. Il Consiglio Comunale ha dato il via libera alla proposta dell’assessore all’Urbanistica, Ugo Tomasone. Un prospetto in cui si stabiliscono tipologie e materiali tra cui le attività commerciali potranno scegliere per realizzare il proprio dehors.

«Unito al nuovo arredo urbano per il Corso – spiega Tomasone – il salotto buono della città diventerà un forte attrattore turistico». Le tipologie di dehors previste sono varie, da quelli aperti a quelli chiusi ed è soprattutto su questi ultimi che si concentrano le attenzioni di Tomasone: «Potrebbe consentire di utilizzare queste attrezzature nel periodo invernale e sarebbe una novità per Avellino».

La città è stata suddivisa in tre zone (parte storica, centro e resto della città) e ad ognuna vengono affidate delle tipologie di dehors in base al contesto architettonico. «Questo piano – prosegue Tomasone – si è reso necessario perché, in alcune zone della città, si sono sviluppati arredi non armonici tra di loro, quindi proviamo a superare questo problema. Sono stati individuati i materiali da utilizzare, i colori e i tessuti, lasciando ai progettisti una flessibilità di movimento, ma all’interno di una cornice predefinita».

Il piano per la realizzazione delle strutture si lega strettamente anche al nuovo arredo urbano previsto per Corso Vittorio Emanuele dove, a breve, ci sarà la rimozione dei gazebo presenti. «Il bando per l’arredo urbano è stato concluso – spiega Tomasone – prima di Natale verranno rimossi i gazebo, sulla scorta anche di un referendum fatto dai giovani architetti con 3 mila cittadini che hanno espresso il loro giudizio negativo su quei gazebo».

Tolte le attuali strutture, verrà realizzato il nuovo arredo che prevederà maggiori spazi verdi con aiuole e alberi oltre a nuove sedute, a tutto ciò si assoceranno i dehors che andranno a realizzare i commercianti, secondo le tipologie previste dal piano. «Avremo un nuovo Corso che sarà un forte attrattore turistico da tutta la Regione – sottolinea il titolare all’Urbanistica – L’architettura del Corso non ha nulla da invidiare alle altre città, anzi la sua larghezza è quasi unica in Italia. Mi auguro che, entro la prossima estate, potremo usufruire di un Corso degno della nostra città».

In Aula, tuttavia, sono arrivati anche i debiti fuori bilancio che fanno capolino quasi in ogni seduta di Consiglio. Oltre venti le pratiche che andavano discusse, da quelle di lieve entità a una di 153 mila euro per una vicenda che nasce negli anni Ottanta e si trascina fino ai giorni nostri. Tutte pratiche su cui l’opposizione ha dato battaglia chiedendo spiegazioni su come siano maturati questi debiti, ma anche perché si arrivi dopo molti anni a pagare anche semplici parcelle di professionisti. Inoltre, sempre la minoranza, ha chiesto che si faccia chiarezza su quali dipendenti dell’ente abbiano causato questi debiti.

Una discussione che non ha esaurito gli argomenti perché, come ormai da prassi, buona parte dei consiglieri di maggioranza presenti all’inizio della seduta ha cominciato man mano a lasciare l’Aula facendo venir meno il numero legale. Una condizione che ha mandato su tutte le furie Dino Preziosi: «Non mi chiedete mai più di venire in quest’Aula, sono rimasto per garantirvi il numero legale e farvi approvare i debiti, ma i vostri se ne sono andati».