A Giuseppe De Mita, vice governatore della Campania gli balena una idea per la testa: realizzare un progetto che capitalizzi la vocazione cinematografica dell’Irpinia, storicamente legata a grandi registi e autori, ma anche al Laceno d’Oro, coniugando un grande evento internazionale con lo sviluppo turistico montano. Importando il know how di format culturali, che hanno saputo promuovere all’estero l’immagine di territori vicini, come ha saputo fare il cinema giovanile per Giffoni, si potrebbero gettare le basi di una sfida internazionale per il Laceno e per Bagnoli. L’obiettivo indicato è il brand, cioé l’etichetta garantita per il consumatore, l’utente e, in questo caso il turista, che associa ad un luogo una funzione, un’aspettativa, una esperienza da vivere, magari conservandola gelosamente nella memoria e nel cassetto, trattenuta su fotografie e filmati. Il ‘Laceno d’Oro’ rappresenterebbe una possibile traccia da cui ripartire, per conferire un’impronta identitaria ad una nuova iniziativa, si legge tra le righe. Un film-festival legato all’Altopiano, oppure un vero e proprio network di appuntamenti che sul territorio oggi rischiano di non sopravvivere agli effetti della crisi economica a Torella, ad Avellino o a Pietradefusi. “Con lo spirito pioneristico di chi sa che oggi, nella definizione dei nuovi fattori produttivi, si può costruire una nuova prospettiva di crescita per il territorio irpino” , si incassa la disponibilità di Claudio Gubitosi, il patron del Giffoni, pronto ad accogliere con entusiasmo lo spunto lanciato da De Mita. Anzi, Gubitosi sembra andare già oltre la fase della ideazione, per spingersi a prefigurare molto altro. “Gubitosi, inventore del fim-festival, evento che oggi muove pezzi di mercato importante della cinematografia mondiale per ragazzi, si è detto disponibile a mettere a disposizione dell’Irpinia il suo know how ed il suo brand”. L’Irpinia ha una storia che merita di essere valorizzata, ripresa», ha spiegato Gubitosi. “Basti pensare ai fasti del Laceno d’Oro o ancora alle testimonianze di Sergio Leone, Ettore Scola, della famiglia De Laurentiis, per non parlare de ‘La donnaccia’ di Cairano, del festival di Pietradefusi e ancora le esperienze più recenti che pure hanno visto lungo il territorio irpinomuoversi troupe e registi in cerca di ispirazione e scenari d’eccezione”..
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