Avellino – La politica non fa processi, deve dare soluzioni. L’organizzazione del sistema non ha funzionato perché la politica si è abituata ad alimentare il disagio. Il coordinatore regionale della Margherita, Ciriaco De Mita, torna sul ruolo che la politica dovrebbe avere e bacchetta la classe dirigente regionale presente ieri sera nella sala convegni della camera di commercio di Avellino in occasione dell’incontro, voluto proprio dal nascente Partito Democratico per riflettere intorno al tema dei rifiuti. Prima di De Mita erano intervenuti numerosi esponenti della Regione Campania, che avevano fermato l’attenzione sulle conseguenze della cattiva gestione del sistema rifiuti, ma non avevano dato indicazioni per superarle e l’ex capo del governo ha osservato che la classe dirigente regionale chiede soluzioni ma non ne da. Intorno ai rifiuti Ciriaco De Mita ha auspicato che si esca dalla fase di emergenza. Ermete Realacci, presidente della commissione ambiente della camera, continuando il ragionamento iniziato da De Mita, ha aggiunto che il problema dell’ambiente è stato politicamente sottovalutato e che qualcuno dovrà pagare le conseguenze. Il parlamentare ha affermato che su quelle tematiche occorre recuperare la dignità e la forza della politica e che quel ruolo spetta al Partito democratico. Ha sottolineato che la camorra agisce ancora nella gestione dei rifiuti e che, per uscire dalla morsa dell’emergenza, è necessario non farsi ipnotizzare. Ed ha citato il caso di Milano, dove il commissariamento dei rifiuti partì contemporaneamente alla Campania, ma con risultati evidentemente diversi. In Campania il commissariamento si è ridotto a sistema assistenziale. Il presidente della Provincia, Alberta De Simone, ha affermato che il tempo delle decisioni non significa scegliere in danno dell’ambiente, perché l’Irpinia rappresenta la maggiore risorsa idrica del mezzogiorno e serve anche la Puglia, pertanto le polemiche (riferite al caso di Savignano Irpino) sono di bassa lega. In pratica la De Simone ha illustrato il suo ragionamento: non dobbiamo correre il rischio di inquinare le falde acquifere, pertanto i siti per discariche devono essere individuati laddove il terreno è argilloso, perché quella materia garantisce l’impermeabilità, e gli unici che presentano le caratteristiche richieste confinano entrambi con la Puglia. De Simone ha ricordato che nel 2004 chiese invano l’impianto di smaltimento finale ed ha chiesto che si faccia chiarezza intorno al piano di smaltimento, perché non si sa ancora se quello provinciale, pronto tra un mese, sarà inglobato in quello regionale, oppure quest’ultimo si limiterà soltanto a recepirne le indicazioni di massima. Il coordinatore provinciale della Margherita, Giuseppe De Mita, ha sottolineato che la protesta nasce dall’inerzia della politica ed ha osservato che la provincia di Avellino è stata l’unica a non avere dato la disponibilità per realizzare il termovalorizzatore. Il segretario provinciale ds, Carmine Russo, si è augurato che l’appuntamento sia l’ultimo della quercia e che dalla prossima volta il tutto possa essere svolto sotto la bandiera del Partito democratico. L’assessore regionale Enzo De Luca ha rilanciato l’idea relativa all’utilizzo delle cave per gli impianti di compostaggio, sottolineando che occorre indicare a far rispettare le regole con l’incentivo, in termini di premialità, per chi procede al ripristino ambientale. L’onorevole ha evidenziato che il ciclo dei rifiuti è andato in cortocircuito e che occorre realizzare le discariche come previsto dalla recente legge. Ma ha aggiunto che non dovrà esserci alcun alibi per i comuni che non fanno la differenziata.
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