“Non parlerei di divorzio, potremmo dire mancato matrimonio, e che il fidanzamento ha scoperto che gli interessi erano diversi: uno pensava alla politica e l’altro all’immagine”. Cosi’ Ciriaco De Mita, ai microfoni del Tg1, in merito alla sua decisione di lasciare il Partito democratico. “Che le regole valgano per tutti e’ un’ovvieta’. Che poi – aggiunge – stando in Parlamento ci sia il logoramento mi sembra una interpretazione troppo rozza, quasi che fosse un lavoro usurante, per cui dopo un certo periodo, per la tutela della salute, si va in pensione. In un partito che non c’e’, perche’ il Partito democratico non c’e’, siccome la sola forma di presenza e’ quella parlamentare, pensavo che la regola fosse l’intelligenza e non quella dell’eta‘”. Quanto ad un possibile avvicinamento al centro, De Mita spiega: “Io torno alla mia tradizione, alla mia cultura, alle mie motivazioni. Io ho sempre ritenuto la politica la parola, e poco la convenienza. Faro’ crescere la parola”. (Fonte Agi)
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