Il gruppo Pd a Palazzo Madama ha approvato all’unanimità – nessun voto contrario e nessun astenuto – l’impianto del ddl Cirinnà sulle Unioni civili. Nell’assemblea, in merito alla votazione, era stata già annunciata l’eccezione della libertà di coscienza su alcuni emendamenti, come quelli sulla stepchild adoption.
Il dibattito in questi giorni è serrato, dimostrando che il tema dei diritti civili continua a dividere in maniera evidente sia la politica che l’opinione pubblica. Non sono mancati interventi dalla provincia di Avellino, soprattutto tramite social network, il territorio più agibile in cui esprimere la propria opinione in un momento di grande concertazione sui temi etici attualmente in discussione a Roma nei Palazzi della politica.
Una fascia tricolore irpina ha espresso la propria opinione sul proprio profilo facebook, mostrando di avere le idee chiare su questo disegno di legge.
Si tratta di Salvatore Vecchia, sindaco di Cassano Irpino, che spiega ad Irpinianews la sua posizione critica rispetto alla trattazione in essere:

“Ormai gli schieramenti politici non si differenziano più su molte cose, i temi etici sono diventati gli spartiacque del dibattito politico. La mia opinione sulla disciplina dei matrimoni omosessuali è che una società matura debba accogliere il riconoscimento delle coppie di fatto e dei diritti agli omosessuali. Questo però non significa decidere sul diritto sacrosanto di un bambino ad avere un padre e madre.”
Cosa pensa quindi del ddl in discussione in Parlamento?
“Dal mio punto di vista il ddl Cirinnà è addirittura un’aggravante di questo concetto. Io sono contrario alle adozioni ma la legge Cirinnà non si ferma a questo, è qualcosa di peggiore”.
Si spieghi…
“C’è chi dice che un bambino starà meglio con una coppia omosessuale che in un orfanotrofio o con una famiglia etero che lo maltratta. Sta di fatto che questo disegno di legge apre altri scenari.
Non si sottolinea, infatti, se l’adottabilità di un bambino tra una coppia omosessuale o una coppia etero sia a parità di condizioni o se ci sia il presupposto di una coppia disposta ad amarlo, perché questo deve assolutamente essere il principio base, ma se dal lato del bambino sia giusto.
La questione non può essere messa sul piano della famiglia etero malvagia/famiglia omosessuale amorevole. La realtà è che stiamo creando bambini adottabili. Non è solo il problema di un bambino solo in un orfanotrofio, bensì la stepchild adoption favorisce la generazione di bambini da rendere adottabili. Due uomini generano un bambino con una donna che dovrà cederlo: l’ulteriore paradosso è che non si recuperano figli abbandonati ma si consente la procreazione di figli adottabili che per me è un’abnorme mostruosità”.
Eppure in altri Paesi, europei e non, queste norme sono vigenti. Pensa che in Italia sia forte l’influenza del Vaticano?
“Il Vaticano non c’entra ed il fatto che in altri Stati si applichino queste misure non significa che l’Italia sia indietro. Si può discutere sul matrimonio, una convenzione, una scelta opinabile dell’uomo. Ma la procreazione è il frutto di un’unione tra uomo e donna: non è una cosa inventata dall’uomo ma che regola la natura e che ha consentito all’umanità di perpetrarsi. Basta osservare la natura per non porsi ulteriori interrogativi. La nostra legislazione attualmente è coerente con la natura stessa. Deve prevalere l’interesse di un bambino ad avere la gioia di una mamma e di un papà o il desiderio di genitorialità di una coppia omosessuale? Se rispondiamo coscientemente a questa domanda non avremo più dubbi.”
La sua conclusione?
“Padre e madre non sono una scelta, non sono una convenzione. Madre e padre sono la fonte della vita. Io dico unitevi, amatevi ma rispettate i bambini, i quali hanno diritto di crescere secondo un modello di coppia uomo-donna. Un modello stabilito dalla natura, la stessa che esclude la fecondità a quella omosessualità che voi considerate normalità.”
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