D’Addesa sul Formicoso: “Cittadini e istituzioni rassegnate”

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Vallata – L’ipotesi di realizzazione della piattaforma polifunzionale sul sito di Pero Spaccone nel Comune di Andretta, con il passar del tempo, prende sempre più corpo. L’ex presidente del Consiglio provinciale Erminio D’Addesa intravede nell’evolversi delle cose una sorta di “rassegnazione da parte della gente e forse anche delle istituzioni”.
Si assiste a delle polemiche, tra i vari livelli politico-istituzionali, sulle responsabilità e sulle posizioni assunte nel passato, anche recente, a livello parlamentare sul tema della discarica ipotizzata a Pero Spaccone.
Il Formicoso non può e non deve diventare la pattumiera della Campania perché non è giusto che questa terra sia destinata ad essere la valvola di sfogo di tanti anni di incapacità e fallimenti nella gestione dei rifiuti a Napoli e nelle fasce costiere da parte della classe politica regionale e nazionale sia di centrosinistra che di centrodestra.
E’ necessario da parte dei sindaci dell’area del Formicoso ma anche da parte di tutte le Municipalità irpine l’adozione di iniziative volte a creare un movimento politico e culturale finalizzato a fuoriuscire dal sistema regionale imperniato su Napoli capoluogo e passare alla creazione di una nuova Regione. Ma proprio su questa materia si rileva la mancanza di iniziative da parte dei primi cittadini maggiormente interessati dal punto di vista territoriale al problema discarica.
Il fatto poi che nella primavera prossima si terranno le elezioni europee ed amministrative aumenta le forme di protagonismo da parte di alcuni che pensano di cavalcare quel minimo di protesta per poter assurgere a posizioni di migliore rendita politica.
I territori vanno rappresentati e tutelati in maniera forte nell’interesse delle popolazioni e di quel minimo di risorse che si rapportano al territorio medesimo e purtroppo si è rilevato in occasione della manifestazione a Pero Spaccone l’assenza di gran parte degli ex vertici politico-istituzionali dell’Amministrazione Provinciale e certamente ciò non depone bene per una classe politica che doveva essere il contraltare democratico ed istituzionale al centralismo regionalista e statalista in materia di rifiuti e di sviluppo del territorio irpino
”.

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