Da 12 anni in coma: Annarita esempio di vita che non va sprecata

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Solofra – Famiglia e operatori sanitari lanciano l’appello affinché trionfi il valore insopprimibile della sacralità della vita, dal concepimento alla morte naturale, quale fondamento della nostra civiltà. Se n’è discusso questa mattina presso l’Aula Magna ‘Immacolata Carillo’ del Landolfi di Solofra, iniziativa promossa dall’Asl Av2 in unione all’Ordine dei Medici della Provincia di Avellino e all’Associazione ‘Medicina e Persone’. Presenti nell’affollata sala del nosocomio solofrano Franca e Gabriele Giliberti, genitori della 24enne Annarita e protagonisti quotidiani della battaglia per il diritto alla vita. L’assunzione 11 anni fa di un farmaco provocò lo shock e l’inizio di un lungo calvario per l’allora bambina di Montoro Inferiore. La giovane Annarita è in stato di coma, respira autonomamente e riesce a percepire la presenza dei familiari che riescono a nutrirla attraverso un sondino. La famiglia di Annarita e i medici sono diventati i promotori di un evento informativo che ha lo scopo di far conoscere la condizione di chi lotta per la sacralità della vita contro chi, arbitrariamente, si autoattribuisce il diritto di sentenziare sulla vita umana. All’incontro, moderato dal direttore sanitario del Presidio ospedaliero Landolfi di Solofra, Rita Capone, hanno partecipato Roberto Landolfi, direttore generale dell’Asl Av2, Stefano Renato, anestesista rianimatore e promotore del convegno, Maria Luisa Pascarella, direttore sanitario dell’Asl Av2, Antonio D’Avanzo, presidente dell’Ordine dei Medici di Avellino, autorità civili e militari del territorio e rappresentanti dell’associazione ‘Medicina e Persone’. “Prendersi cura significa prendere iniziative concrete” – così ha esordito il direttore generale Roberto Landolfi, sottolineando l’importanza dell’appuntamento. Stefano Renato, invece, ha affermato che la condizione di Annarita non rappresenta uno stato irrevocabile ma al contrario, così come riferito dal personale medico e dai genitori, si tratta di uno stato “…dal quale si può migliorare”. Commovente, infine, l ’intervento del padre di Annarita che ha ricordato eventi, figure e persone che stanno accompagnando la vita di sofferenza della giovane. Il suo è stato autentico attestato d’amore e di vita: “…perché tutti abbino coscienza che chi sta di fronte è persona viva”.

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