Avellino – Solo 12 ore dalla seduta consiliare di Palazzo Caracciolo e riprendono i botta e risposta che sembravano almeno parzialmente arginati. Chiaro il riferimento nel corso dell’assise da parte della presidente De Simone alla questione Asse, organo da cui ha dovuto rassegnare le dimissioni. Proprio a tal proposito in Consiglio un principio di chiarimento con la palese intenzione di sottoporre successivamente la valutazione all’attenzione dei membri del Consiglio stesso. Palese anche il riferimento a potenziali “franchi tiratori” che sembrano aver tifato per lo scioglimento del Consiglio. Oggi la risposta da parte di Claudio Rossano, Vice Coordinatore Provinciale di Forza Italia e Antonio Buonaiuto, Dirigente Provinciale di Forza Italia, chiamati in causa anche se in via indiretta. “La Presidente De Simone, nel suo intervento in Consiglio Provinciale, – si chiarisce nella nota – ha duramente redarguito gli esponenti di maggioranza e di minoranza che hanno ‘tifato’ per lo scioglimento del Consiglio. Cosa trattiene la De Simone dal dire chiaramente chi sono gli esponenti della maggioranza che ‘remano contro’ per provocare lo scioglimento? Sono forse gli stessi ai quali è stato assegnato l’ultimatum degli ‘otto giorni’? Sempre senza dire alcun nome, la De Simone ha poi lanciato i suoi strali contro ‘esponenti esterni della minoranza che hanno già procurato un danno escludendo il Presidente della Provincia dal C.d.A. di ASSE’. Evidentemente l’accusa era rivolta a noi che avevamo promosso presso il Tribunale di Avellino una azione popolare per la decadenza della De Simone in quanto – come componente del C.d.A. di ASSE – si trovava in una chiara posizione di incompatibilità. Ma forse la De Simone non ricorda che – con nota del 25 Agosto 2005 prot. 40612 – essa stessa si era dimessa dal C.d.A. di ASSE per la riconosciuta incompatibilità derivante dal Testo Unico Enti Locali. Quale sarebbe mai il danno che gli esponenti della minoranza hanno procurato? La De Simone avrebbe dovuto rivolgere un pubblico ringraziamento a tali esponenti che con il loro comportamento hanno di fatto impedito che venissero adottati provvedimenti nulli perché operati da soggetti incompatibili. E sorge pertanto spontanea una domanda : “ La De Simone si è dimessa da ASSE perché costretta dall’azione dei sottoscritti o perché lo prevedeva la legge?”.
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